Un po' per pietà, 
un po' per negligenza e un po' per calcolo, si lascia vivacchiare la 
filosofia in un ambito accademico sempre più stretto, dove si tende 
sempre più a sostituirla con la tautologia organizzata.
Chi si affida 
alla profondità esercitata d'ufficio, è costretto, come cento anni or 
sono, ad essere ad ogni momento così ingenuo come i colleghi da cui 
dipende la sua carriera.
Ma il pensiero extraaccademico, che vorrebbe 
sottrarsi a questa necessità e alla contraddizione tra la grandezza 
degli argomenti e il filisteismo della trattazione, è esposto ad un 
pericolo non meno grave: alla pressione economica del mercato, a cui in 
Europa - almeno - i professori erano ancora sottratti.
Il filosofo 
scrittore, che vuol guadagnarsi la vita, deve essere in grado di 
offrire, ad ogni momento, qualcosa di scelto e prelibato, per 
affermarsi, col monopolio della rarità, contro il monopolio 
dell'ufficio.
(T.W. Adorno, Minima moralia, 41)
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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