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Clinamen
Nella fisica epicurea, il clinamen è la deviazione spontanea degli atomi nel corso della loro caduta nel vuoto in linea retta, deviazione casuale, sia nel tempo sia nello spazio, che permette agli atomi di incontrarsi.
Il concetto fu introdotto da Epicuro con il termine greco parenclisi (parénklisis, παρέγκλισις), successivamente tradotto da Lucrezio con il termine latino clinamen.
Nell'opera Sulla natura (II, 216-219) Lucrezio, commentando la filosofia di Epicuro, afferma che "gli atomi cadono in linea retta nel vuoto, in base al proprio peso: in certi momenti, essi deviano impercettibilmente la loro traiettoria, appena sufficiente perché si possa appunto parlare di modifica dell’equilibrio".
È l'idea di deviazione eccezionale, che si potrebbe quasi vedere come un “incidente di percorso”, un epifenomeno, che permette di accostare il clinamen alla patafisica.
Nel romanzo a chiave "Gestes et opinions du docteur Faustroll", considerato la bibbia dei patafisici, Alfred Jarry parla esattamente dell’eiaculazione del "bestiale improvviso Clinamen" (libro VI, capitolo XXXIV intitolato appunto "Clinamen").
O. Votka, patafisico, scrive che Epicuro ha compreso che al centro di ogni pensiero, come di ogni realtà, (che non è mai altro, per chicchessia, che un pensiero della realtà), c’è una aberrazione infinitesimale, una flessione fondamentale, che tuttavia sbilancia tutto.
Il clinamen è dunque tutt'altra cosa che una semplice fatalità o possibilità come spesso si dice.
È invece una nozione beffarda che Epicuro mette al principio di ogni cosa...
Patafisica
Il Collegio di patafisica, creato nel 1948, ha riaperto i battenti nel 2000 dopo 25 anni di sospensione. In occasione della riapertura, la Biblioteca nazionale francese ha presentato la patafisica in questi termini:
I concetti sui quali è fondata la patafisica non sono nuovi.
Sono molte le "eccezioni" che hanno giocato un ruolo fondamentale soprattutto nelle scoperte scientifiche.
È il caso della teoria del clinamen, attribuita ad Epicuro e ripresa da Lucrezio, Cicerone e Plutarco: l’atomo si muove in linea retta verso il basso, a causa del peso, ma compie ogni tanto qualche deviazione laterale.
Ripreso in particolare da Francois Rabelais, il clinamen è uno dei "dogmi" dell'OuLiPo.
[senza fonte]
Da parte sua, Il collegio di patafisica, nei suoi manifesti, mette in guardia il pubblico:
"Non ci si inganni: non si tratta, come credono quegli svampiti che prendono Jarry per un satirico, di denunciare le attività umane e la realtà cosmica; non si tratta di ostentare un pessimismo beffardo e un nichilismo al vetriolo.
Al contrario, si tratta di scoprire l’armonia perfetta..."
[senza fonte]
Rileggendo la definizione che ne dà Alfred Jarry:
La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità e proseguendo nella lettura del "Libro Secondo: Elementi di Patafisica - VIII - Definizione" ci si accorge di quanto la patafisica, contrariamente alle altre scienze, non si occupa del generale ma piuttosto del particolare, non si occupa delle regole ma piuttosto delle eccezioni.
Nel tentativo di criticare il pregiudizio generato da una visione condizionata dall'abitudine, Jarry dimostra come sia sciocco decifrare in modo univoco un fenomeno quando ne esistono infinite interpretazioni.
A servire d'esempio fa notare che un orologio da polso viene solitamente ritratto di forma tonda quando, visto lateralmente, esso è rettangolare e schiacciato o Invece di enunciare la legge della caduta dei corpi verso un centro, perché non si preferisce la legge dell'ascensione del vuoto verso una periferia.
È così che Jarry conduce i principi della patafisica oltre a quelli della metafisica considerando l'universo reale nella sua totalità e l'approcio patafisico come complementare alle percezioni condizionate dalle generalità.
Una cieca e inflessibile mancanza di disciplina in ogni tempo costituisce la vera forza di tutti gli uomini liberi.
(Alfred Jarry, da "Ubu Enchained" atto I, scena 2)
Negli anni cinquanta, Boris Vian, che fu un promotore della patafisica enuncerà che uno dei principi fondamentali della patafisica è l'equivalenza.
È forse quello che spiega il rifiuto che manifestiamo di ciò che è serio, di ciò che non lo è, in quanto per noi, è esattamente la stessa cosa, è patafisica.
La patafisica si presenta a volte sotto forma di discorsi scientifici o filosofici che possono sembrare a prima vista ermetici.
Questi sono avvolti da un'ironia molto caratteristica, talvolta sotto giochi di spirito che propongono una riflessione profonda sui linguaggi e trascrivono una visione "altra" del mondo, che si può vedere e che come dice Jarry "si deve vedere al posto del tradizionale".
Per il patafisico l'idea di verità è la più immaginaria fra tutte le soluzioni.
La patafisica, partendo dalla fisica e passando dalla metafisica, è stata anche vista come l'ultimo anello che racchiude e contiene tutte le filosofie possibili.
"La patafisica è l'ultimo pensiero disponibile." (cit. Pietro Bellasi)
Gilles Deleuze in "Critica e clinica" in "L'isola deserta" sviluppa l'idea che creando la patafisica Jarry ha aperto la via alla fenomenologia.
Jean Baudrillard l'ha individuata come unica strategia ormai possibile contro il sistema iperrealista della simulazione.
Enrico Baj ha restituito notevoli informazioni e pensieri sulla patafisica nel suo libro Patafisica oltre a una vasta antologia di testi tradotti dal francese, documenti fotografici e illustrazioni.
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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