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I Teoremi di Incompletezza nel Cinema
Esiste una versione cinematografica dei Teoremi di Incompletezza ed è ravvisabile nel dialogo tra l'Architetto e Neo nel secondo film della trilogia di Matrix.
In quel dialogo l'Architetto racconta a Neo che lui non è altro che
l'ultimo di una lunghissima serie di Eletti, ciascuno dei quali aveva
provocato il Reset di Matrix.
Tali Eletti non sono niente altro, spiega
l'Architetto, che anomalie del sistema Matrix che tuttavia non erano mai
riusciti ad eliminare nonostante i diversi tentativi, fino a che
l'Architetto non ha avuto la brillante idea di modificare Matrix in modo
da incorporare l'anomalia stessa nel suo funzionamento, mediante il
meccanismo che, come minaccia l'Architetto, provoca il Reset di Matrix
se Neo non compie una determinata scelta in quel momento.
Tuttavia Neo,
per la prima volta nella storia di Matrix, compie la scelta opposta a
quella che avevano fatto tutti gli Eletti prima di lui e questo cambia
le cose.
Di quanto raccontato dall'Architetto può essere data
un'interpretazione alla luce dei Teoremi di Incompletezza.
Matrix
essendo un programma, non è altro che un sistema formale, cioè un
insieme di operazioni ricorsive che vengono svolte nell'ambito di una
serie di regole.
Anche tutti gli oggetti di Matrix, compresi gli esseri
umani al suo interno, non sono altro che sottoprogrammi, cioè
particolari sequenze di istruzioni nel linguaggio formale che descrive
Matrix. Per i Teoremi di Incompletezza allora deve esistere almeno un
programma che sfugge al controllo delle regole che definiscono il
sistema.
Dato che i programmi che descrivono gli esseri umani non si
ricavano direttamente a partire dalle regole del sistema (come invece i
programmi degli agenti o degli oggetti inanimati) ma provengono dalla
proiezione delle persone in Matrix allora tali programmi non sono
generati mediante operazioni logiche a partire dalle regole di Matrix.
Di conseguenza può accadere che uno di questi programmi vada a
coincidere con uno di quelli che sono in grado di sfuggire alle regole
del sistema.
Ecco quindi che nasce un Eletto. L'Architetto ha provato ad
eliminare il problema includendo tale programma di nuovo nel sistema.
Ma i Teoremi di Incompletezza insegnano che se si inserisce il teorema
indimostrabile negli assiomi allora compare un altro teorema
indimostrabile.
Neo quindi non è un Eletto standard, come quelli che lo
avevano preceduto, ma è, potremmo dire, il primo Eletto di secondo tipo,
che è in grado di sfuggire non solo alle regole basiche di Matrix ma
anche alle regole implementate per includere l'anomalia rappresentata
dagli Eletti standard. L'Architetto non poteva accorgersi di questo
perché Egli stesso è un programma, per cui non è in grado di guardare
fuori dal sistema di Matrix, per cui come l'Aritmetica non può
dimostrare la propria coerenza così l'Architetto non è in grado di
valutare la reale origine degli Eletti e di Neo.
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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