Liberamente tratta, con piacere e spero senza fastidio, e modificata con ispirazione per le bellissime parole, da una poesia di Stefania ospitata nel Post di Lunaria "http://lunariaesistenzialismo.blogspot.it/2014/08/poesia-dedicata-agli-anonimi.html" :
Vi ringrazio per l'occasione.
Spero sia di gradimento.
LexMat
TU COSA SAI
Di cosa può spingere a scrivere
E di quanto non detto c'è dietro queste parole,
Di quante grida, lacrime o silenzi
Ci possano essere che tu non sai.
Di come passa la giornata un'altra persona
Di quante cose di più ci siano da render conto,
E se questo buio brilla più della tua presunta luce.
Di quell'oscurità che ha partorito la vita vera
E non un misero ingranaggio in cui inserirsi,
Di come automi citiamo parole di amore per la civiltà
Ed invece non abbiamo amore per chi è adesso accanto.
Di quanto possano toccare le tue parole
Di chi passerà qui e ne verrà ferito,
E di quanto abbiamo provato a reagire
A quel giorno che tutto è crollato addosso.
Di questo mostro che ti divora
Di tutto ciò che ci ha remato contro,
Di quanta fatica, delle cadute e dell'essere qui ancora
E dei motivi per cui si sceglie di condannarsi per sempre.
Di questo non voler più scoprire veramente chi si è
E del malessere a soggiacere e non reagire,
Di questa nauseante fatica ben più grande
Del tuo ipocrita salvare il mondo.
Dei più disperati modi in cui si tenta di sopravvivere,
Meccanismi di difesa della mente
Del terrore o del non sentire niente,
Dell'alienazione e della solitudine che lacera dentro.
Di questo lacerante baratro
Come ferita che non si rimargina,
Su dimmi, sconosciuto essere umano,
Cosa sai del sentirsi in colpa di essere vivi?
Di questo peso che non si scrolla di dosso
Di cosa significa sentirsi un pazzo reietto,
Cosa sai di tutte le cose che non ti potrò spiegare?
Cosa sai, se essendo al mio posto,
Non avresti fatto esattamente come me?
Ma desidero una possibilità di capire insieme
Per poter vedere un nuovo giorno.
Non giudicare prima di aver vissuto
Senza esser passato per sentieri nuovi,
Abbiamo in comune sofferenza e solitudine
E la capacità di compassione.
Tu cosa sai di Me e degli altri,
Ma soprattutto, cosa sai di Te?
Noi già scaviamo le nostre fosse,
Tu dove seppellirai la tua anima?
LexMat
YOU KNOW WHAT
What can push you to write
And what not said there is behind words,
How many cries, tears or silence
There may be that you do not know.
How to spend the day another person
How many more things there are to be accountable,
And if this darkness shines more than your supposed light.
Of darkness that gave birth true life
And to be a mere cog in that fit,
Of such robots include words of love for civilization
And instead we have no love for those who are next door.
Than they can touch your words
Of those who pass here and it will hurt,
And what we have tried to react
At that day that everything fell apart.
Of this monster that devours you
Of all that we paddled against,
How much fatigue, falls and being here yet
And the reasons why you choose to be condemned forever.
Of this no longer wish to truly discover who you are
And the malaise and not succumb to react,
Of this nauseating effort far greater
Your hypocritical save the world.
Of the more desperate ways in which you try to survive,
Defense mechanisms of the mind
Or the terror of feeling nothing,
Alienation and loneliness that tears inside.
Of this heartbreaking chasm
As a wound that does not heal,
On tell me, unknown human being,
What do you know feel guilty for being alive?
Of this weight that is not shaking off
What it means to be a crazy outcast,
What do you know about all the things that you do not I will be able to explain?
What do you know, if being in my place,
You would not have done exactly like me?
But I want a chance to figure out together
To be able to see a new day.
Do not judge until you have lived
Without having to do new paths,
We share pain and loneliness
And the capacity for compassion.
What do you know about me and others,
But above all, what do you know You?
We already dig our case,
Where do you bury your soul?
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
Nessun fastidio assolutamente... anzi, bellissima :)
RispondiEliminadovremmo quasi ringraziare gli anonimi commentatori che l'hanno ispirata a Stefi e poi hanno ispirato a LexMat la rielaborazione xD
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