Francesco Dipalo, "Introduzione al pensiero buddhista"
Edizioni del Giardino dei Pensieri, Bologna 2012
Descrizione:
Con questo testo ci ripromettiamo di tratteggiare, in breve, le idee
fondamentali del Buddhismo.
Non miriamo ad un’esposizione completa ed
esauriente. I lettori più esigenti avranno modo di placare la propria
sete di conoscenza con l’attingere a ben altre fonti. Per questo, non
esitiamo a rimandarli alla bibliografia commentata che completa la
nostra trattazione. L’intento che ci anima è piuttosto quello di
pungolare la curiosità intellettuale ed esistenziale di quanti, pur
avendo qualche conoscenza filosofica, magari acquisita negli anni di
studio liceale, non si sono mai accostati a questa sconfinata galassia
del pensiero umano, ma sono disponibili al confronto con ciò che è
diverso, provano gusto a mettersi in discussione come persone
“integrali”, non disdegnando indossare i panni del “principiante”.
«Se la vostra mente è vuota, è sempre pronta per qualsiasi cosa; è
aperta a tutto. Nella mente di principiante ci sono molte possibilità;
in quella da esperto, poche (Mente Zen. Mente di principiante)»
– ci ricorda il maestro zen giapponese Shunryu Suzuki (1904 – 1971),
uno degli “apostoli” del Buddhismo in Occidente. “Apertura” è un termine
importante per chi ama la filosofia, non importa che segua la
tradizione “occidentale” o quella “orientale”. Aprirsi all’Altro da sé, a
ciò che non si conosce è un gesto d’amore, soprattutto verso se stessi.
E chi ama, sospinto dal desiderio, si mette in cammino verso la meta
del suo amore. È questo il significato della parola greca “philo-sophìa”
(amore per la sapienza). Il vero filosofo, dunque, è un eterno
principiante, perché si è perfezionato nell’arte del meravigliarsi
dinanzi a ciò che è nuovo e per lui inaudito. E custodisce un piccolo
segreto, ignorato dai più: che «ogni giorno sorge un sole nuovo
(Eraclito fr. 6 DK)», ossia ad ogni attimo, ad ogni batter di ciglia
corrisponde una nuova esperienza conoscitiva.
Ecco, possiamo dire, in estrema sintesi, che l’essenza del messaggio
buddhista stia proprio in questo invito a guardare se stessi e il mondo
con occhi sempre nuovi, scientificamente oggettivi e compassionevoli
allo stesso tempo, traducendo in pratiche di vita tale atteggiamento
filosofico di fondo, in modo che esso penetri sin nel midollo del
proprio essere. È la stessa “volatilità” del tempo ed imprevedibilità
dei casi della vita a renderlo urgente. La vita è adesso, solo qui ed
ora. Nell’illusione di un “prima” o di un “poi” la sofferenza è in
agguato. Per questo, il Sandokai, poema buddhista dell’VIII
secolo d. C., si chiude con questo appello: «Voi che ricercate la Via,
vi prego, non lasciate che i giorni e le notti passino invano».
Là dove è stato possibile (e si è rivelato opportuno), per
puntualizzare con maggiore chiarezza alcuni principi della visione
buddhista si è fatto ricorso alla comparazione con il pensiero
occidentale, utilizzando spunti ed autori dell’antichità greco-romana
nonché della filosofia moderna e contemporanea. Si tratta,
evidentemente, solo di suggestioni e di tracce che meriterebbero di
essere seguite con maggiore attenzione. Ci interessa qui sottolinearlo
per mostrare come certe distinzioni alle quali siamo superficialmente
abituati – del genere “Occidente” versus “Oriente” – siano
decisamente fuorvianti. Credo che oramai – a tutti i livelli, a
cominciare da quello scolastico – sia giunto il momento di
riconsiderarle in toto e di superarle in una più ampia e
fruttifera sintesi che metta al centro l’individuo filosofante e le sue
concrete esigenze esistenziali e spirituali di essere umano e di
cittadino globale.
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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