Non è un articolo breve, non è un 
articolo semplice, questo è un post contro l’appartenenza ad una Chiesa,
 contro la fede in una religione, contro la certezza dell’esistenza di 
Dio.
Ora, tralasciando inutili orazioni anti-clericali che lasciano il tempo che trovano (non scrivo del male provocato dalla Chiesa nella storia, cerco di andare direttamente al nocciolo della fede in una religione), provo a spiegare le mie ragioni, partendo dal presupposto che:
Ora, tralasciando inutili orazioni anti-clericali che lasciano il tempo che trovano (non scrivo del male provocato dalla Chiesa nella storia, cerco di andare direttamente al nocciolo della fede in una religione), provo a spiegare le mie ragioni, partendo dal presupposto che:
Gli atei annoiano perché parlano sempre di Dio
(Heinrich Böll)
(Heinrich Böll)
Chi siamo? Cosa ha dato inizio alla vita? Qual è il nostro scopo?
L’uomo ha sempre cercato una risposta a queste domande, la risposta più comune e la più semplice è sempre stata: DIO.
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Le popolazioni tribali, gli egizi, i 
greci… tutti hanno venerato gerarchie di divinità con cui riuscivano a 
dare una spiegazione alle tempeste, alle catastrofi naturali, al 
muoversi del sole nel cielo, alle stelle… a tutto ciò che era ignoto si 
affiancava una divinità apposita che coprisse questa ignoranza come una foglia di fico copre qualcosa di cui vergognarsi.
Con il passare dei secoli sono nate le religioni più evolute a cui il mondo crede tutt’ora.
Islam, Cristianesimo, Induismo… nelle enormi diversità che contraddistinguono queste fedi, tutte rispondono all’originaria paura dell’ignoto, danno risposte semplici alle domande di fondo a cui la scienza non ha dato ancora risposta o a cui non si può dare risposta a causa della nostra limitata visione dell’universo.
Tutte le religioni presenti e passate sono un’evoluzione delle credenze presenti nella società in cui sono nate, contengono elementi in comune tra loro ed elementi di disaccordo, variabili in base alla cultura, l’ambiente o alle ragioni economiche della zona in cui si sono sviluppate.
Islam, Cristianesimo, Induismo… nelle enormi diversità che contraddistinguono queste fedi, tutte rispondono all’originaria paura dell’ignoto, danno risposte semplici alle domande di fondo a cui la scienza non ha dato ancora risposta o a cui non si può dare risposta a causa della nostra limitata visione dell’universo.
Tutte le religioni presenti e passate sono un’evoluzione delle credenze presenti nella società in cui sono nate, contengono elementi in comune tra loro ed elementi di disaccordo, variabili in base alla cultura, l’ambiente o alle ragioni economiche della zona in cui si sono sviluppate.
Se i triangoli facessero un Dio, gli darebbero tre lati.
(Charles de Montesquieu)
(Charles de Montesquieu)
Qualche esempio che mostra quanto le religioni possano variare nel tempo?
- Gesù non ha mai 
detto di essere nato da una vergine concepita per volere di Dio, non ha 
mai istituito gerarchie ecclesiastiche, non ha mai parlato di norme, 
ordini di successione, liturgie, formule, riti, non ha mai pensato di 
creare una sterminata serie di santi. Tutto questo è stato stabilito a 
tavolino successivamente, spesso secoli dopo.
- Il cristianesimo ha inventato la regola del celibato dei preti nel 1074 per fare in modo che i feudi assegnati ai vescovi non passassero ai figli come eredità e tornassero all’imperatore.
- Il “Credo” così come lo conosciamo deriva dalle decisioni prese nel concilio di Nicea del 325dc, dall’imperatore Costantino con 320 vescovi.
- La linea etica-morale che vescovi e fedeli dovrebbero seguire viene modificata anno dopo anno dalle famose encicliche papali, che partono ovviamente da un’interpretazione assolutamente personale dei testi sacri. Testi sacri che comunque sono stati messi per iscritto 20-40-60 anni dopo la morte di Gesù (vedi qui) e mettono su carta quello che la tradizione orale ha fatto trapelare, con tutti gli errori e le leggende che si possono aggiungere in decenni di storie passate bocca per bocca.
- Il cristianesimo ha inventato la regola del celibato dei preti nel 1074 per fare in modo che i feudi assegnati ai vescovi non passassero ai figli come eredità e tornassero all’imperatore.
- Il “Credo” così come lo conosciamo deriva dalle decisioni prese nel concilio di Nicea del 325dc, dall’imperatore Costantino con 320 vescovi.
- La linea etica-morale che vescovi e fedeli dovrebbero seguire viene modificata anno dopo anno dalle famose encicliche papali, che partono ovviamente da un’interpretazione assolutamente personale dei testi sacri. Testi sacri che comunque sono stati messi per iscritto 20-40-60 anni dopo la morte di Gesù (vedi qui) e mettono su carta quello che la tradizione orale ha fatto trapelare, con tutti gli errori e le leggende che si possono aggiungere in decenni di storie passate bocca per bocca.
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Come si fa a credere e ritenere “vera” 
una religione che cambia completamente interpretazione di secolo in 
secolo per ragioni politico-economiche? Come si fa a non capire che la Chiesa è stata costretta a fare delle aperture sociali per venire incontro alla società che stava cambiando (e quindi per evitare la perdita di fedeli)?
Fosse dipeso dalle gerarchie ecclesiastiche verrebbe insegnato il creazionismo nelle scuole, le donne sarebbero ancora considerate delle macchine da figli da chiudere in casa, fare sesso prima di sposarsi sarebbe una vergogna immonda e l’omosessualità sarebbe perseguitata come una malattia di cui vergognarsi!
Fosse dipeso dalle gerarchie ecclesiastiche verrebbe insegnato il creazionismo nelle scuole, le donne sarebbero ancora considerate delle macchine da figli da chiudere in casa, fare sesso prima di sposarsi sarebbe una vergogna immonda e l’omosessualità sarebbe perseguitata come una malattia di cui vergognarsi!
Quindi, perchè si crede all’incredibile?
La forza della fede
Cosa dona alle religioni il potere che hanno sempre avuto e continuano ad avere sulla mente degli uomini?
- Le nette, indiscutibili ma semplici spiegazioni che la religione propone per spiegare l’ignoto riescono a convincere tutti in modo immediato e rassicurante, senza necessità di lunghe riflessioni o studio. Al contrario la complessa e parziale spiegazione scientifica non è alla portata di tutti, spesso è difficile da comprendere anche nel caso in cui sia sicuramente vera e iper dimostrata dai fatti (l’evoluzione umana, la fisica quantistica…). In ogni caso, la risposta della scienza spesso è molto meno “romantica” e piacevole della versione religiosa (volete mettere essere creati da Dio piuttosto che evolversi dai protozoi???).
 - Le ritualità religiose tradizionali (che spesso non hanno alcun senso) hanno l’enorme potere di unire i singoli individui che così possono sentirsi parte di una comunità; è indubbio che stare nel branco è molto più semplice che vivere solitari a causa delle proprie idee, così diverse dalle altre…
Che senso ha recitare il rosario? E ripetere più volte a macchinetta delle preghiere per espiare i peccati? è proprio necessario inchinarsi verso La Mecca ad orari prestabiliti? Credo che ben pochi ritengano che questi atti abbiano senso, ma se tutta la comunità decide che sono giusti e hanno valore, allora nessuno trova la forza anche solo di pensare a quanto siano sciocchi, e vengono eseguiti automaticamente senza rifletterci troppo. - Pensare di essere l’obiettivo della Creazione, poter discutere con una divinità a cui poter “chiedere” favori o protezione dà una grande sicurezza… convincersi che i propri cari che sono morti vivono una seconda vita migliore di quella terrena è una fantastica forma di autodifesa psicologica che permette di superare anche i momenti più difficili.
 - Vivere una vita cercando di comportarsi come si crede venga detto nelle scritture “dettate” da Dio elimina ogni dubbio di essere errore e rassicura della propria buona condotta.
 
Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero
Giulio Cesare
Giulio Cesare
IMPORTANTE: non è l’ateo ad essere egocentrico, ma il credente! Difatti
 chi ha fede si mette al centro dell’Universo, non riesce ad ammettere 
la propria ignoranza e non vuole vedere quanto lui stesso sia 
insignificante al cospetto dell’universo e della natura. La fede in Dio 
infatti umanizza la natura e dà all’uomo la sensazione che le forze 
fisiche siano sue alleate, disegnate in ad-hoc da una divinità che ha 
come unico obiettivo la realizzazione di un mondo adatto alla vita 
umana.
Non importa quindi che la religione 
sostenga cose giuste o sbagliate, dica verità o menzogne, non 
interessano le contraddizioni continue e l’evidenza che mostra 
come il tempo modifichi radicalmente le posizioni di quella fede che 
invece sostiene di avere degli ideali fermi e immutabili… noi 
veniamo educati fin da neonati alla fede ed è raro che qualcuno inizi a 
porsi delle domande sulle fondamenta su cui poggia l’intera religione a 
cui tutti fanno affidamento, con religioso rispetto e cieca fede.
 Proprio l’educazione religiosa ricevuta fin da bambini ci porta a 
“sentire dentro” che Dio esiste, un po’ come i numeri ci sembrano un 
modo ovvio di ragionare ed invece è solo un’astrazione umana creata per 
spiegare il mondo tramite formule, per facilitare gli scambi eccetera. E dato che credere è così conveniente, perchè mai porsi certe domande?
 Dato che conosciamo ottime persone che sono credenti, allora esserlo è 
cosa buona e giusta, che senso ha provare un’altra via, molto più 
impegnativa perchè personale e da costruire passo passo studiando, leggendo e soprattutto riflettendo?
Ora, qui mi sembra giusto 
specificare che esistono ovviamente dei credenti che affrontano la fede 
con serietà e senza pregiudizi, facendosi domande e cercando di non 
appiattirsi sulle posizioni definite dalla società, e sono quindi tanto 
liberi quanto un non-credente. Al contrario esistono moltissime persone 
che si disinteressano completamente della religione e a volte sono 
considerati “atei/agnostici”, in genere non hanno posizioni politiche e 
si interessano esclusivamente dei problemi immediati della quotidianità…
 queste ultime persone sono il prototipo di coloro che col passare degli
 anni si avvicineranno alla religione quando e solo se ne avranno 
bisogno, perchè la totale mancanza di riflessione personale non può che 
portare all’adeguarsi alla tradizione, a lungo termine. La percentuale 
di “menefreghisti” rispetto al totale è in costante aumento ed è il vero
 problema della nostra società, tutta concentrata sul proprio orticello 
privato e troppo impegnata a farsi i fatti propri per accorgersi di cosa
 gli succede attorno. Ovviamente è mille volte meglio un credente che 
riflette autonomamente piuttosto che un non credente deficiente. E ce ne
 sono tantissimi di quest’ultima categoria.  
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I mali della religione
Ma
 se i veri problemi dell’occidente sono il menefreghismo e il 
nichilismo, allora perchè tutto questo “odio” verso la religione?
Perchè la religione impedisce un’educazione pienamente razionale,
 facilitando la propagazione di teorie prive di ogni fondamento: una 
volta che una persona è portata a credere ad una fede senza alcuna prova
 tangibile, cosa gli impedisce di 
dare un senso anche all’astrologia, ai tarocchi, a scientology e alle 
sette new age? Se una cosa può essere vera anche senza alcun riscontro, 
perchè non possono esserlo tutte le altre teorie?
La religione inoltre viene usata come grimaldello per convincere la popolazione a sacrificarsi in battaglia,
 anche quando la guerra è palesemente fatta per motivi 
politico-economici. I potenti in guerra fanno credere alla propria gente
 che si tratti di una lotta santa per degli ideali “divini” a cui ci 
sarà sicuramente una ricompensa eterna. In occidente va molto di moda la
 “missione di pace”, utile a mettere a tacere l’ala religiosa più 
pacifista, ma lentamente si spinge la popolazione a convincersi di 
essere una civiltà superiore che abbia il compito di esportare le 
proprie idee e i propri regimi democratici in tutto il mondo, anche con 
la forza se necessario. Senza la religione il fanatismo sarebbe 
infinitamente meno grave e il terrorismo suicida sarebbe limitato a 
pochi pazzi.
Ma non è finita.
Credere che dopo la morte ci sarà Dio che punirà i colpevoli e premierà i giusti permette ai potenti di mantenere lo status quo nella società, la religione infatti scoraggia che le persone si attivino ora e subito per eliminare le ingiustizie e tentare di realizzare una società giusta in questa vita, invece che aspettare la prossima.
 Nell’induismo la divinizzazione delle caste, a capo delle quali ci sono
 i sacerdoti (guarda caso), è una forma palese di controllo della 
popolazione per mezzo del divino, ma anche nel cristianesimo la forte 
spinta ad aspettare la giustizia nella vita post-morte limita 
enormemente la forza propulsiva delle persone verso i cambiamenti.
Se si trasferisce il centro 
di gravità della vita nell’aldilà – nel nulla – si è tolto il centro di 
gravità alla vita in generale.
(Friedrich Nietzsche)
(Friedrich Nietzsche)
La religione è ovviamente interpretata 
dalle persone, e anche con la massima buona fede alla lunga si finisce 
ad autoconvincersi che la propria vita sia perfettamente in linea con i 
voleri della divinità di turno… Tutto quello che non piace diventa “una 
metafora”, i punti a proprio vantaggio invece vengono presi alla lettera
 e seguiti con tutta la forza. In questo modo ogni persona riesce a 
ritrovarsi nelle pagine del libro sacro di turno, elevando le proprie idee al livello del divino, screditando quelle degli altri e aumentando l’intolleranza.
Nessuno è più pericoloso di chi crede che i propri pensieri siano i pensieri di Dio
(Pino Caruso)
(Pino Caruso)
Ok, ma come fai a dire che non esiste?
E’ ovvio che non si può provare 
l’esistenza o l’inesistenza di Dio, ogni ragionamento razionale viene 
scavalcato quando si inizia a parlare di Dio come un’entità fuori dal 
tempo e dallo spazio.
Ma di quante cose non si riesce a dimostrare la non-esistenza, pur restando certi che sono invenzioni? Il Dio cristiano può esistere tanto quanto gli Dèi dell’Olimpo o dell’antico Egitto, come mai invece la nostra cultura ritiene questi ultimi un parto della mente umana mentre all’opposto il nostro Dio è reale? In realtà nessuna di queste ipotesi è più probabile dell’altra!
Ma di quante cose non si riesce a dimostrare la non-esistenza, pur restando certi che sono invenzioni? Il Dio cristiano può esistere tanto quanto gli Dèi dell’Olimpo o dell’antico Egitto, come mai invece la nostra cultura ritiene questi ultimi un parto della mente umana mentre all’opposto il nostro Dio è reale? In realtà nessuna di queste ipotesi è più probabile dell’altra!
Ma le alternative in gioco (Zeus esiste,
 Zeus non esiste) NON SONO UGUALMENTE ragionevoli, non sono “sullo 
stesso piano”, per questo tutti noi non siamo agnostici ma atei in 
confronto a queste divinità antiche. Siamo CERTI che gli Dei greci siano
 un’invenzione umana, anche senza averne delle prove schiaccianti e 
definitive, di cui non c’è assolutamente bisogno.
La nostra società è quindi atea rispetto a Zeus, Apollo e Babbo Natale ma credente rispetto al Dio cristiano, solo perchè quest’ultima è la divinità ufficiale della nostra epoca e della nostra società, come stabilito da Costantino nel 313 dC e come confermato dalle guerre che abbiamo vinto evitando che altre religioni diventassero la nostra. O pensate veramente che se foste nati in Iran sareste comunque cattolici?
La nostra società è quindi atea rispetto a Zeus, Apollo e Babbo Natale ma credente rispetto al Dio cristiano, solo perchè quest’ultima è la divinità ufficiale della nostra epoca e della nostra società, come stabilito da Costantino nel 313 dC e come confermato dalle guerre che abbiamo vinto evitando che altre religioni diventassero la nostra. O pensate veramente che se foste nati in Iran sareste comunque cattolici?
Un ateo cerca di mantenere un atteggiamento oggettivo e ritiene che tutte le fedi abbiano la stessa matrice “umana”.
Dopotutto guardando gli ultimi 5 mila anni di storia si scopre che l’uomo si è sempre inventato una o più entità superiori come spiegazione al “tutto” e alla vita. La nostra società non è diversa dalle precedenti, nonostante una cultura media molto più alta e tutte le scoperte scientifiche a spiegazione di gran parte dei fenomeni fisici che osserviamo, si ha ancora bisogno di una spiegazione divina alla vita e alla morte, vogliamo qualcuno che ci indichi una via da seguire e stabilisca cosa sia il bene e cosa sia il male.
Ma anche se Dio desse senso alla nostra vita, ciò non lo renderebbe vero.
Dopotutto guardando gli ultimi 5 mila anni di storia si scopre che l’uomo si è sempre inventato una o più entità superiori come spiegazione al “tutto” e alla vita. La nostra società non è diversa dalle precedenti, nonostante una cultura media molto più alta e tutte le scoperte scientifiche a spiegazione di gran parte dei fenomeni fisici che osserviamo, si ha ancora bisogno di una spiegazione divina alla vita e alla morte, vogliamo qualcuno che ci indichi una via da seguire e stabilisca cosa sia il bene e cosa sia il male.
Ma anche se Dio desse senso alla nostra vita, ciò non lo renderebbe vero.
Lasciare i confortevoli miti 
tradizionali può sembrare difficile ma crearsi una conoscenza plurale 
grazie ad una libera ricerca per mezzo di pensatori di oggi e di ieri, 
prendendo spunti da tutto quello che ci circonda anche da quello di 
buono che fanno le religioni, rende orgogliosi e sopperisce alla 
mancanza di certezze a cui si va incontro rifiutando i precetti divini.
La felicità e l’amore non valgono meno se non sono eterni! Sapere che la morte è definitiva non vieta di vivere serenamente, anzi ne aumenta l’importanza!
La felicità e l’amore non valgono meno se non sono eterni! Sapere che la morte è definitiva non vieta di vivere serenamente, anzi ne aumenta l’importanza!
Non credere a Dio non significa 
fregarsene di tutto, anzi… un ateo segue delle proprie regole morali, 
stabilisce autonomamente cosa è bene e cosa è male, cercando di 
apprendere il più possibile stando “sulle spalle dei giganti”, leggendo 
tutto il possibile e formandosi un’idea che a volte può avvicinarsi 
moltissimo a quella delle persone credenti, ma senza la necessità di 
postulare l’esistenza di qualche essere soprannaturale, assolutamente 
ininfluente a comprendere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Essere ateo è una spinta a fare delle scelte personali ed ad assumersi delle responsabilità, senza conformarsi ad una morale preconfezionata e imposta dalla società in cui si nasce.
Essere ateo è una spinta a fare delle scelte personali ed ad assumersi delle responsabilità, senza conformarsi ad una morale preconfezionata e imposta dalla società in cui si nasce.
E quindi sì, si può avere un’etica anche
 senza religione, anzi, senza religione si ha libertà di decidere cosa 
sia REALMENTE meglio per tutti, sia ha un’apertura mentale che non si fonda su ideologie vecchie che impiegano secoli per aggiornarsi ai cambiamenti della società, progressi che vengono sempre avversati da coloro che temono di perdere il proprio potere e la propria influenza.
The End
Ho scritto questo post per far capire le
 ragioni degli atei a chi spesso non riesce nemmeno ad immaginare come 
sia possibile non credere nell’esistenza di Dio, per mostrare che la 
mancanza di fede è tutt’altro che disinteresse e nichilismo… L’obiettivo
 non è certo “convertire” nessuno, anche perchè su questi temi 
universali ci si fa un’opinione chiara solo in tempi molto lunghi e 
riflettendone autonomamente.
Alcune domande a chi si ritiene credente 
però mi sorgono spontanee: avete mai VERAMENTE pensato che la religione 
possa essere tutta un’invenzione dell’uomo per difendere se stesso? La 
non esistenza di un essere superiore cambierebbe veramente qualcosa? 
Dare un senso alla vostra vita dipende dalla presenza di questa entità o
 dagli obiettivi che vi siete prefissati per la vostra vita?
Avete uno spazio sotto per commentare, fatevi avanti (tutti i commenti al post del 2009 sono qui… buona fortuna!).
Avete uno spazio sotto per commentare, fatevi avanti (tutti i commenti al post del 2009 sono qui… buona fortuna!).
Alcune fonti d’ispirazione consigliate:
- Russell: Perchè non sono Cristiano
- Augias: Inchiesta sul Cristianesimo
- Odifreddi: Il Vangelo secondo la Scienza
- Documentari BBC: The Atheism Tapes
- Augias: Inchiesta sul Cristianesimo
- Odifreddi: Il Vangelo secondo la Scienza
- Documentari BBC: The Atheism Tapes
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