Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

giovedì 19 settembre 2013

Max Stirner 2

Da "http://marteau7927.wordpress.com/2012/09/27/max-stirner-pillole-filosofiche-xx/" :

Max Stirner - Pillole filosofiche XX

Stirner
   Wir leben jetzt in einer Zeit, wo die Unverschämtheit der Heiligen täglich mehr gefühlt und aufgedeckt wird, wodurch sie zugleich gezwungen ist, sich selbst täglich mehr zu enthüllen und bloßzustellen. Übersteigt nicht die Unverschämtheit und Dummheit der Gründe, mit denen man dem »Fortschritt der Zeit«entgegenwirkt, längst alles Maß und alle Erwartung? Aber es muß so kommen. Die Selbstverleugnenden müssen als Heilige denselben Gang nehmen, wie als Unheilige, und wie diese nach und nach ins vollste Maß selbstverleugnender Gemeinheit und Niedrigkeit versinken, so müssen jene zur entehrendsten Erhabenheit aufsteigen.
   Der Mammon der Erde und der Gott des Himmels fordern beide genau denselben Grad der – Selbstverleugnung. Der Niedrige wie der Erhabene langen nach einem »Gute«, jener nach dem materiellen, dieser nach dem ideellen, dem sogenannten »höchsten Gute«, und beide ergänzen zuletzt auch einander wieder, indem der »materiell Gesinnte« einem ideellen Schemen Alles opfert, seiner Eitelkeit, der »geistlich Gesinnte« einem materiellen Genusse, dem Wohlleben.
 
   Max Stirner, Der Einzige und sein Eigentum, Erste Abteilung, Der Mensch, Menschen der alten und neuen Zeit, 2. Die Neuen, §2. Die Besessenen, Der Sparren.
 
 
   Noi viviamo in un’età in cui la sfrontatezza dei santi si fa sentire sempre più, in modo da smascherarsi e svelarsi del tutto. La sfrontatezza e la stupidità degli argomenti con cui si tenta di contrastare il “progetto dei tempi” non sorpassano forse ogni misura ed ogni previsione? Ma così doveva avvenire; quelli che rinnegano sé stessi perchè sono santi devono fare lo stesso cammino degli empi, e come questi gradatamente vanno sprofondando nell’abisso della volgarità e della bassezza, così quelli sono costretti a salire alla più disonorante altezza.
   Il mammone terrestre e il Dio del cielo esigono entrambi lo stesso grado d’abnegazione. L’abietto e il sublime cercano entrambi un “bene”; quegli uno materiale, questi uno ideale: il cosiddetto “bene supremo”; ed entrambi alla fine si compendiano, dacché colui che prosegue d’amore le cose materiali sacrifica tutto ad un fantasma ideale — la sua vanità — mentre l’uomo tutto “spirituale” sacrifica ai godimenti materiali “la vita comoda”.
 
   Max Stirner, L’unico e la sua proprietà, Parte Prima, L’Uomo, II Uomini del tempo antico e moderno, 2 I moderni, § 2 Gli ossessi, Un ramo di pazzia, traduzione italiana a cura di Ettore Zoccoli, F.lli Bocca Editori, Roma-Milano, 1921

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