Da "http://viomarelli.wordpress.com/2013/08/29/vita-minore-carlos-drummond-de-andrade/" :
Vita minore
La fuga dal reale,
ancora più lontano la fuga dal fantastico,
più lontano di tutto, la fuga da se stesso,
la fuga dalla fuga,
l’esilio senza acqua e parola,
la perdita volontaria di amore e memoria,
l’eco che non corrisponde più all’appello, e questo che si fonde,
la mano che diviene enorme e che sparisce sfigurata,
tutti i gesti insomma impossibili, se non inutili,
l’inutilità del canto,
la purezza del colore,
né un braccio che si muova né un’unghia che cresca.
Non la morte tuttavia.
Ma la vita: captata nella sua forma irriducibile,
senza più ornamento o commento melodico,
vita a cui aspiriamo come pace nella stanchezza,
non la morte,
vita minima, essenziale,
un inizio, un sonno,
meno che terra, senza calore,
senza scienza né ironia,
quello che si possa desiderare di meno crudele: vita
in cui l’aria, non respirata, mi avvolga,
nessuno spreco di tessuti, loro assenza,
confusione tra mattino e sera, senza più dolore,
perché il tempo non si divide più in sezioni,
il tempo eliminato, domato.
Non ciò che è morto né l’eterno o il divino,
soltanto quello che è vivo, piccolo, silenzioso, indifferente
e solitario, vivo.
Questo io cerco.
(Trad. V. Arsillo)
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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