Da WikiPedia:
Una critica della teoria di Carlyle, quella di Friedrich Nietzsche, merita di essere trattata separatamente, in quanto spesso si è portati a credere, per motivi plausibili, che ci siano delle affinità di vedute tra la filosofia di Carlyle e quella nietzscheana del superuomo e della morale aristocratica.
Tuttavia, ad un'attenta e completa lettura, le cose possono apparire diversamente.
Vale la pena, dunque, di riportare alcune citazioni di Nietzsche nei riguardi di Carlyle:
La parola "superuomo", che designa un tipo ben riuscito al massimo grado, in contrapposizione all'uomo "moderno", all'uomo "buono", ai cristiani e altri nichilisti [...] è stata intesa quasi ovunque, con totale innocenza, nel senso proprio di quegli stessi valori il cui opposto si è manifestato nella figura di Zarathustra, cioè come tipo "idealistico" di una specie superiore di uomo, mezzo "santo", mezzo "genio" ...
Altri dotti bestioni mi hanno sospettato per questo di darwinismo; hanno persino trovato segni di quel "culto degli eroi", da me così duramente respinto, di quel grande falsario inconsapevole e involontario, Carlyle.
("Ecce Homo", 1888)
Ho letto la vita di Thomas Carlyle, questa farsa inconsapevole e involontaria, questa interpretazione eroico-morale di stati dispeptici.
Carlyle, un uomo dalle parole e dagli atteggiamenti vigorosi, un retore per necessità, costantemente punzecchiato dal desiderio di una fede robusta e dal sentimento della propria incapacità a conseguirla (in questo un tipico romantico!).
Il desiderio di una fede robusta non è la prova di una fede robusta, ma piuttosto il contrario. [...]
Carlyle stordisce qualcosa in se stesso con il fortissimo della sua adorazione per gli uomini di fede robusta e con il suo furore contro i meno sempliciotti: gli è necessario lo strepito.
("Il crepuscolo degli idoli", 1889)
Interessante è l'aforisma 298 di "Aurora".
"Pensieri sui pregiudizi morali" (1881), "Il culto degli eroi e i suoi fanatici", dedicato esclusivamente, come da titolo, a questo tema.
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
Nessun commento:
Posta un commento
Salve, donatemi un pò dei Vostri Pensieri: