Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

venerdì 4 aprile 2014

Kafka e Lo Zen

Per me dicono entrambi la stessa cosa.
Occidente uguale Oriente.
Tutto è Buddha.
Tutti siamo noi.

LexMat


"In teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo.
L'indistruttibile è uno; ogni singolo uomo lo è e al tempo stesso è comune a tutti, da qui il legame fra gli uomini, indissolubile come nessun altro.
Se ciò che si dice sia stato distrutto nel paradiso terrestre era distruttibile, non si trattava certo dell'essenziale; ma se era indistruttibile, noi viviamo in una fede errata."

"L'ozio è il padre di tutti i vizi, ed è il coronamento di tutte le virtù."

"La mia 'paura' [...] è la mia essenza, e probabilmente la parte migliore di me stesso."

"Lascia dormire il futuro come si merita. Se lo si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato."

"Quando io dico una cosa, essa perde subito e definitivamente la sua importanza; quando la scrivo la perde lo stesso, ma talvolta ne acquista una nuova."

"La disgrazia di Don Chisciotte non è la sua fantasia, è Sancho Pancia."

"Una gabbia andò in cerca di un uccello."

"Tu puoi tenerti lontano dai dolori del mondo, sei libero di farlo e risponde alla tua natura, ma forse proprio questa tua astensione è l'unico dolore che potresti evitare."

"Non è necessario che tu esca di casa.
Rimani al tuo tavolo ed ascolta.
Non ascoltare neppure, aspetta soltanto.
Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine.
Il mondo ti si offrirà per essere smascherato,
non ne può fare a meno,
estasiato si torcerà davanti a te."

Franz Kafka


Da "http://www.bodhidharma.info/insegnamenti.htm" :

Niente di speciale

"Continuando ogni giorno questa semplice pratica, otterete un meraviglioso potere.
Prima di raggiugerlo, è qualcosa di meraviglioso, ma, una volta raggiunto, non è niente di speciale".

Non mi va di parlare dopo lo zazen. Penso che la pratica dello zazen sia suffiente. Ma se devo dire qualcosa, mi piacerebbe parlare di quanto sia bello fare zazen. Il nostro intento è solo quello di osservare questa pratica continuamente. Questa pratica cominciò ai tempi dei tempi e contiuerà nel futuro per sempre. A rigor di termini, un essere umano non ha altra pratica che questa. La pratica zazen è la diretta espressione della nostra vera natura.
Naturalmente qualsiasi cosa facciamo è espressione della nostra vera natura, ma senza questa pratica è difficile accorgersene. E' la nostra natura umana ad essere attiva e la natura di ogni esistenza. Finché siamo vivi, facciamo sempre qualcosa. Ma finché continuate a pensare "Io lo sto facendo", o "Io lo devo fare", oppure "Devo ottenere qualcosa di speciale", in effetti non state facendo niente. Quando lasciate perdere, quando non desiderate più niente, o quando non desiderate di fare niente di speciale, allora fate qualcosa. Nello zazen ciò che fate non è funzione di nient'altro. Può darsi che vi sembri di fare qualcosa di speciale, ma in effetti è solo l'espressione della vostra vera natura; è l'attivita che appaga il vostro più profondo desiderio. Ma finché pensate di praticare zazen in funzione di qualcos'altro, non si tratta di vera pratica.
Continuando ogni giorno questa semplice pratica, otterrete un meraviglioso potere. Prima di raggiungerlo, è qualcosa di meraviglioso, ma, una volta raggiunto, non è niente di speciale. Non è altro che voi stessi, niente di speciale. Come dice una poesia cinese: "Sono andato e sono tornato. Non è stato niente di speciale. Il Rozan famoso per le sue brumose montagne; il Sekko per le sue acque che si dice ricoprano tutta la terra. Ma se ci andate, vedrete soltanto acqua e montagne. Niente di speciale.
Non si sa perché, per chi non ha avuto diretta esperienza dell'illuminazione, l'illuminazione è qualcosa di straordinario. Ma, una volta raggiunta, non è niente. Tuttavia, nel contempo, non è che non sia 'niente'. Comprendete? Per una madre con figli, avere dei figli non è niente di speciale. Lo zazen è questo. Quindi, se continuerete questa pratica, sempre di più acquisterete qualcosa - niente di speciale, ma nondimeno qualcosa. Si potrebbe dire 'natura universale', o 'natura di Buddha', o 'illuminazione'. Potete usare molti nomi, ma per chi la possiede, è niente ed è qualcosa.
Quando esprimiamo la nostra vera natura, siamo esseri umani. Quando non lo facciamo, non sappiamo che cosa siamo. Non siamo un animale, perché camminiamo su due gambe. Siamo qualcosa di diverso da un animale, ma che cosa siamo? Potremmo essere uno spirito; non sappiamo a cosa attribuire il termine 'noi'. Una tale creatura in effetti non esiste. E' un allusione. Non siamo più un essere umano, però è evidente che esistiamo. Quando Zen non è Zen, nulla esiste. Da un punto di vista razionale ciò che dico non ha senso, ma se avete sperimentato la vera pratica, comprendete ciò che voglio dire. Se qualcosa esiste, ha la propria vera natura, la natura di Buddha. Nel Sutra del Pari-nirvana, Buddha dice: "Ogni cosa possiede la natura del Buddha"; ma Dogen legge così: "Ogni cosa è la natura di Buddha". Ciò significa che essa stessa è la natura di Buddha. Se non esiste la natura di Buddha, si tratta solo di un'illusione. Può esistere nella vostra mente, ma in effetti non esiste.
Dunque essere un essere umano significa essere un Buddha. Natura di Buddha è solo una altro termine per indicare la natura umana, la nostra vera natura umana. Cosicché, anche se non fate niente, in effetti state facendo qualcosa. State esprimendo voi stessi. State esprimendo la vostra vera natura. La esprimeranno i vostri occhi, la vostra voce, il vostro contegno. La cosa più importante è esprimere la vostra vera natura nel modo più semplice e appropriato e saperla apprezzare anche nell'esistenza più insignificante.
Continuando questa pratica una settimana dopo l'altra, un anno dopo l'altro, la vostra esperienza si farà sempre più approfondita, fino a comprendere ciò che fate nella vita di ogni giorno. La cosa più importante è dimenticare tutte le idee di conseguimento, tutte le idee dualistiche. In altri termini, si tratta semplicemente di praticare lo zazen in una certa posizione fisica. Non pensate a niente. Restate semplicemente seduti sul cuscino senza aspettarvi niente. Allora riacquisterete infine la vostra vera natura. Vale a dire, la votra natura riacquista se stessa.


Da "Mente Zen, Mente di Principiante" (Zen Mind, Beginner's Mind), discorsi di Shunryu Suzuki-roshi.

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