Da "http://www.pomodorozen.com" :
Una domanda:Tratto dal Libro: La danza della luce e delle ombre – Osho
Perchè lo zen è così contrario alle sacre scritture? Io ho imparato tanto dalla Bibbia e le sono profondamente grato. Come osa questa gente dello Zen dire che le sacre scritture dovrebbero essere bruciate?
Lo Zen non è contro le sacre scritture, è contro la tua mente. E quando ti dice di bruciare le sacre scritture, ti sta dicendo di bruciare la tua mente. La gente dello Zen non è contro le sacre scritture, perchè mai dovrebbe essere contro le povere sacre scritture? Lo Zen è contro il sapere, la saccenteria, è contro il costante ammassare informazioni nella memoria. Lo Zen ti vuole libero dalla memoria, ti vuole libero dal sapere, ti vuole riportare a uno stato libero da qualsiasi apprendimento.
Bruciare le sacre scritture è soltanto un simbolo e la gente dello Zen è molto pratica. Quando vuol dire qualcosa lo dice a voce alta perchè sa quanto dei sordo. Lo dice gridando, non sussurra perchè sa che persino quell’urlo non sarà recepito: bruciare le scritture è soltanto un modo di gridare. E’ un maestro Zen che lo fa, ti sta semplicemente urlando di guardare cos’hai fatto con tutto il tuo sapere e con tutte le tue scritture!
E quando ti dice di bruciare le scritture ti sta chiedendo: “Come credi di riuscire a comprenderele, come credi di comprendere il Vangelo senza diventare un Gesù tu stesso?”. E’ una cosa così semplice che basta solo un pò d’intelligenza – e ne basta davvero poca – per capirla. Come faresti a comprendere il Vangelo? Come faresti a comprendere “Il discorso dela montagna” senza diventare un Gesù? E’ impossibile. Qualunque cosa capirai sarà un fraintendere; ed è meglio non capire che portare dentro di sé un’interpretazione errata, perchè proprio quell’interpretazione divverrebbe una barriera.
Come fai a leggere il Vangelo? E’ dici di averne tratto un grande beneficio e di sentirti tanto grato: come hai fatto a trarne giovamento? Cos’hai compreso? Quando leggi un’affermazione di Gesù, puoi soltanto interpretarla. Quando un’affermazione fatta in uno stato di coscienza superiore è interpretata da quella inferiore, è destinata a essere distorta.
E’ come se Einstein facesse un discorso sulla matematica superiore e tu chiedi ad un bambino delle elementari cosa ne pensa; ti risponderà qualcosa, ma … La situazione è esattamente la stessa, e anche peggio; infatti; la possibilità che un bambino delle elementari possa capire qualcosa della matematica di Einstein esiste, perchè la differenza è quantitativa; viceversa, è impossibile comprendere un’affermazione di Gesù o del Buddha, perchè la differenza è qualitativa. Sono affermazioni che provengono da una dimensione diversa. Persino nel linguaggio ordinario ciò che capisci è soltanto un’interpretazione.
Ho letto molto di Osho in un periodo della mia vita (circa una settimana di intensa lettura) e devo dire che mi ha aiutato molto.
Mi ha aiutato talmente tanto, che da lì sono partito alla scoperta della Filosofia (con la "F" maiuscola, quella vera di filosofia).
Lui ha ricopiato da parecchi ed era pure un putt...ere new-age (cosa da me scoperta dopo, mi piace prima leggere e poi informarmi su chi ha detto cosa, senza pregiudizi). Ciò mi deluse moltissimo.
E' anche vero che si può concordare, che se le parole sono buone, allora non è importante il comportamento di chi le espone, cioè anche se parla bene e razzola male.
Ma Oscar Wilde dice anche è importante chi dice cosa.
Ed io mi fido più di Oscar.
Stiamo attenti a cosa ascoltiamo ed inoltre lo svuotamento della mente predicato dalle religioni orientali (che è un concetto semplice per quanto difficile e davvero serio) se predicato in maniera fuorviante può indurre a plagi, azzeramenti delle coscienze, veri e propri lavaggi del cervello (vedi santoni vari).
Prima di svuotare qualcosa bisognerebbe prima riempirlo quel qualcosa.
E se la "brocca del sapere" fosse già bella piena, usatene prima il contenuto come metro di giudizio e poi buttatene pure via il tutto.
Il cammino di un vero studio filosofico deve essere "tout court", ad ampio spettro e di ogni spettro nel dettaglio più profondo ed angusto. Poi si risale alla superficie.
Riempiamola la nostra "brocca del sapere", e poi svuotiamola per prenderne una più grande, e di seguito riempiamo anche questa.
Il metodo segreto di difficile conquista (il resto è soltanto un passeggiare e "divertirsi" tra le strade della filosofia e comunque dell'immancabile assurdo e del dolore della vita, non vi è conquista senza sudore!) ci porterà ad un punto in cui con sincera ed istintiva coscienza (consapevolezza direbbe Osho, forse soltanto quella sua!) ci sentiremo sereni padroni e compagni di un brocca tanto grande e piena, quel tanto però che basti per poterla riempire ancora un altro pò ed eventualmente ricominciare.
Non svuotate le vostre menti fin dall'inizio, altrimenti non sarete altro che bambini da plagiare, usate i vostri malesseri e preconcetti come armi per una sana rinascita spirituale (abituatevi comunque a doverli abbandonare), e soprattutto che non sia indotta da nessuno, il cammino deve essere il vostro, altrimenti sarebbe soltanto un lavaggio del cervello.
Prima di svuotare qualcosa bisognerebbe prima riempirlo quel qualcosa.
E se la "brocca del sapere" fosse già bella piena, usatene prima il contenuto come metro di giudizio e poi buttatene pure via il tutto.
Il cammino di un vero studio filosofico deve essere "tout court", ad ampio spettro e di ogni spettro nel dettaglio più profondo ed angusto. Poi si risale alla superficie.
Riempiamola la nostra "brocca del sapere", e poi svuotiamola per prenderne una più grande, e di seguito riempiamo anche questa.
Il metodo segreto di difficile conquista (il resto è soltanto un passeggiare e "divertirsi" tra le strade della filosofia e comunque dell'immancabile assurdo e del dolore della vita, non vi è conquista senza sudore!) ci porterà ad un punto in cui con sincera ed istintiva coscienza (consapevolezza direbbe Osho, forse soltanto quella sua!) ci sentiremo sereni padroni e compagni di un brocca tanto grande e piena, quel tanto però che basti per poterla riempire ancora un altro pò ed eventualmente ricominciare.
Non svuotate le vostre menti fin dall'inizio, altrimenti non sarete altro che bambini da plagiare, usate i vostri malesseri e preconcetti come armi per una sana rinascita spirituale (abituatevi comunque a doverli abbandonare), e soprattutto che non sia indotta da nessuno, il cammino deve essere il vostro, altrimenti sarebbe soltanto un lavaggio del cervello.
Quello che afferma in questo testo è per me comunque saggio, profondo (ma riprende un concetto fondamentale già presente nella Filosofia classica occidentale, cercatelo Voi tra le pagine di questo Blog o dovunque altro vogliate).
Prima di essere un Gesù bisogna essere un Giuda.
Prima di salire una vetta bisogna sprofondare in un abisso.
Atrimenti non ci si può rendere conto delle differenze.
Quando avrete raggiunto una "sana stanchezza" capirete quando e perchè fermarvi, finalmente padroni di voi.
Ciao.
Prima di essere un Gesù bisogna essere un Giuda.
Prima di salire una vetta bisogna sprofondare in un abisso.
Atrimenti non ci si può rendere conto delle differenze.
Quando avrete raggiunto una "sana stanchezza" capirete quando e perchè fermarvi, finalmente padroni di voi.
Ciao.
LexMat
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