Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

venerdì 28 febbraio 2014

Michael Dummett

Da WikiPedia:

Michael Anthony Eardley Dummett (Londra, 27 giugno 1925 – 27 dicembre 2011) è stato un filosofo inglese.

È stato docente di logica all'università di Oxford. I suoi interessi spaziano dalla filosofia del linguaggio alla filosofia della matematica, attraverso la logica intuizionista e la semantica verificazionista.
Si può considerare tra gli artefici della rinascita dell'interessamento per le dottrine di Gottlob Frege, sul quale ha scritto ponderosi studi.
In Frege. Filosofia del linguaggio (1973, 1981), egli trova nell'opera del logico tedesco la radice della filosofia analitica contemporanea e individua nella centralità dell'analisi del linguaggio - e particolarmente nello studio di una «teoria sistematica del significato» - il nucleo centrale del pensiero filosofico.
Dopo le grandi reazioni scatenate da questo saggio su Frege, Dummett ha scritto e pubblicato L'interpretazione della filosofia di Frege (1981), proprio in risposta ai suoi critici e per rendere chiaro il proprio pensiero. Nel volume Alle origini della filosofia analitica (1988) ritorna sul problema dell'origine e della natura della filosofia analitica.
Per Dummett dovere fondamentale della filosofia è lo studio del pensiero, tramite l'analisi del linguaggio, attraverso la costruzione di uno schema generale del modo in cui capiamo gli enunciati utilizzati.
Dummett, riscrivendo la massima di Wittgenstein secondo la quale «il significato è l'uso», dichiara che la comprensione del senso di un'espressione sta nel controllo delle sue condizioni di asseribilità.
In questo modo si oppone a Frege, per il quale la comprensione del senso di un enunciato equivale alla comprensione delle sue condizioni di verità, preferendogli le condizioni di verificazione.
Si discosta invece da Wittgenstein e preferisce Frege nel pensare che una teoria del senso debba essere «sistematica», tale da usare una serie di nozioni-chiave sulla cui base rendere chiaro in modo unitario il funzionamento logico-semantico del linguaggio.
In particolare una teoria di questo tipo avrebbe come centro le nozioni di riferimento e di verità, come concetto fondamentale il concetto di senso, e come ulteriore essenziale elemento il concetto di forza assertoria.
I complicati sviluppi di questa dottrina si trovano, oltre che nelle parti dedicata a Frege, in una serie di saggi, molti dei quali riuniti nel volume La verità e altri enigmi (1978), e nelle «W. James Lectures» del 1976, poi largamente riscritte e pubblicate con il titolo La base logica della metafisica (1991).
Collegati agli interessi di filosofia del linguaggio sono quelli di filosofia della matematica, che ci dànno un modello esemplare di molte sue tesi sul significato. Egli preferisce seguire la logica intuizionista (Introduzione alla logica intuizionistica, 1977) piuttosto che la logica classica, rigettando i principi di bivalenza e del terzo escluso (cioè che la verità e la falsità di un enunciato possono essere ritenute come date indipendentemente dal modo in cui noi saremmo in grado di individuarle) e dichiarando che la comprensione di un enunciato matematico dipende dalla nostra capacità di giustificarne l'asserzione, cioè dalla possibilità di indicare che cosa accetteremmo come dimostrazione della sua verità o falsità.
In Frege. Filosofia della matematica (1991) viene riconosciuto il valore del programma logicista che avrebbe avuto miglior sorte se avesse attecchito in una logica intuizionista. Anche in questo campo le tesi di Dummett hanno trovato un'eco molto vasta e hanno concorso al progresso di un dibattito di grande profondità gnoseologica.
Michael Dummett è conosciuto anche come uno dei massimi esperti mondiali del gioco dei Tarocchi.
I giochi fatti col mazzo dei Tarocchi sono da Dummett considerati giochi d'intelligenza, dove, successivamente alla casualità della distribuzione iniziale, lo sviluppo del gioco è determinato dalle abilità tattiche e strategiche individuali.
Ha scritto il fondante The Game of Tarot, from Ferrara to Salt Lake City, London 1980, da tutti considerato il testo di riferimento della storia dei tarocchi e dei loro giochi, dove riporta e analizza la documentazione storica e i regolamenti dei giochi di tarocchi europei. Ha pubblicato in italiano Il Mondo e l'Angelo, Napoli 1992, testo nel quale ripercorre i temi già sviluppati nell'opera precedente, arricchiti dall'analisi di documenti recentemente rinvenuti. In collaborazione con gli eminenti studiosi Thierry Depaulis e Ronald Decker, ha scritto A wicked pack of Cards - St. Martin's Press, New York 1996, testo nel quale, con rigore documentale, demolisce varie teorie occultistiche e misteriche sui tarocchi e sulla loro provenienza.
Nel 2004, in collaborazione con John McLeod ha scritto A history of Games played with the Tarot Pack - The Edwin Mellen Press in due tomi, esauriente descrizione dei giochi europei di tarocchi estinti e viventi. È socio fondatore e Past President della International Playing Card Society, associazione che raccoglie i maggiori studiosi di giochi e storia dei giochi di carte. Ha patrocinato varie iniziative locali di giocatori di tarocchi. In Italia è tra l'altro socio fondatore e onorario della http://www.tarocchinobolognese.it/.
Sul tema della storia dei tarocchi in Italia ha contribuito alla realizzazione di mostre documentarie, a cominciare dall'importante: Tarot. Jeu et Magie (con Thierry Depaulis, alla Bibliothèque Nationale de Paris, 1984), poi riproposta a Ferrara come I Tarocchi. Gioco e Magia alla Corte degli Estensi (con Giordano Berti e Andrea Vitali, al Castello Estense di Ferrara, 1987) e Tarocchi. Arte e Magia (con Giordano Berti e Andrea Vitali, al Castel Sant'Angelo di Roma).

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