Da "http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2008-03/stewart.htm" :
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Il cortigiano e l'eretico è un libro che parla di Leibniz e Spinoza ma non nel solito modo che conosciamo, tipo: vita e opere di Spinoza oppure: il problema dell'armonia prestabilita negli scritti di Leibniz.
E' invece uno studio che mette di fronte due persone prima che due filosofi, con i loro problemi e i loro tentativi di risolverli.
Anzi con il loro problema che è ancora il nostro (e non il problema della filosofia che viene risolto una volta per tutte, tant'è che siamo ancora qui a porci il problema come se lo ponevano Leibniz e Spinoza), ovvero quello del destino di Dio nel mondo, Leibniz e Spinoza nel loro e noi nel nostro.
Entrambi i filosofi vissero nel momento di passaggio dall'ordine teocratico dell'età medievale all'ordine laico della modernità, agli inizi di quella fase che possiamo chiamare la secolarizzazione.
Essi non inventarono tale mondo ma se lo trovarono davanti e lo osservarono bene.
L'eretico, Spinoza, propose una concezione di Dio adatta all'universo della scienza moderna regolato da leggi naturali senza finalità né progetto e per questo fu considerato eretico e pure scomunicato, tanto più che sosteneva un progetto di governo laico, liberale e democratico.
Il cortigiano, Leibniz, così chiamato perché sempre alla ricerca di una corte principesca che lo mantenesse, presenta invece una risposta conservatrice alla modernità, che osserviamo ancora nel mondo contemporaneo allorché vediamo l'uomo il quale, incapace di accettare la perdita della propria centralità nell'universo, va in cerca di significati nascosti dell'esistenza, immagina misteri trascendentali, disegni intelligenti e principi antropici, che è quel che faceva Leibniz.
Questo spiega con eleganza e perspicacia Matthew Stewart e si può essere o no d'accordo con lui, ma in ogni caso si può prendere posizione perché si capisce bene non soltanto quel che i filosofi volevano dire ma anche e soprattutto che cosa volevano e perché.
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Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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