Da "http://filosofico.8m.net/rousseau.htm" :
A cura di Diego Fusaro
Grande e bello spettacolo veder l' uomo uscir quasi dal nulla per mezzo dei suoi propri sforzi; disperdere, con i lumi della ragione, le tenebre in cui la natura l'aveva avviluppato; innalzarsi al di sopra di se stesso; lanciarsi con lo spirito fino alle regioni celesti: percorrere a passi di gigante, al pari del sole, la vasta distesa dell' universo; e, ciò che é ancor più grande e difficile, rientrare in se stesso per studiarvi l'uomo e conoscerne la natura, i doveri e il fine.
LA VITA, LE OPERE E LA FORMAZIONE CULTURALE
All' interno dell' illuminismo francese Rousseau occupa una posizione peculiare , avendo egli assunto atteggiamenti teorici che lo portano a prendere le distanze , anche sul piano personale , dai philosophes . Jean-Jacques ( Gian Giacomo ) Rousseau nacque a Ginevra nel 1712 ed ebbe un' infanzia difficile : la madre morì di parto e il padre dovette ben presto abbandonare la città . Più tardi egli ricevette l' appoggio di madame de Warens , una dama svizzera al servizio del re di Sardegna , che prima gli fece da madre , poi ne divenne l' amante . Durante questo periodo , in cui soggiornò ad Annecy ( Savoia ) , Torino , varie località della Svizzera e Chambéry , esercitò diversi mestieri e completò la sua fotmazione filosofica con diverse letture . Separatosi da madame de Warens , Rousseau compì alcuni viaggi , che lo portarono anche a Venezia, per poi ritornare a Parigi , dove entrò in contatto con gli Enciclopedisti . Per l' Enciclopedia scrisse alcuni articoli di carattere musicale : egli era infatti compositore e un suo melodramma fu anche rappresentato a Versailles alla presenza del re . Nel 1750 egli partecipò a un concorso indetto dall' Accademia di Digione sul tema "Se il ristabilimento delle scienze e delle arti abbia contribuito a migliorare i costumi" e lo vinse con il Discorso sulle scienze e sulle arti : con quest' opera conseguì una grande notorietà sul piano filosofico , anche perchè la tesi da lui sostenuta , la negatività del processo di incivilimento ( prerogativa che accompagnerà l' intera sua filosofia ) , andava fortemente controcorrente . Nel 1755 pubblicò il Discorso sull' origine e i fondamenti dell' ineguaglianza tra gli uomini , scritto in occasione di un nuovo concorso . Nel 1757 Rousseau interruppe i suoi rapporti con gli Enciclopedisti . Si ritirò dunque prima all' Ermitage , poi a Montmorency , dove scrisse la sua opera più importante , il Contratto sociale (1762) , nonchè La nuova Eloisa (1761) ( riprendendo le tragiche vicende medioevali del filosofo razionalista Abelardo e della sua donna amata , Eloisa appunto ) e l' Emilio (1762) . Poichè il Contratto sociale e l' Emilio furono condannati dalle autorità sia parigine sia ginevrine , Rousseau dovette riparare a Neuchatel , nel territorio svizzero soggetto al re di Prussia imbevuto di razionalismo , dove redasse le Lettere scritte dalla montagna contro Ginevra e un Progetto di costituzione per la Corsica . La sua condizione di esule lo costrinse ancora ad alcuni spostamenti , tra cui anche un trasferimento a Londra su invito di Hume : ma l' instabilità nervosa , di cui Rousseau soffriva e che andava velocemente peggiorando , provocò ben presto una rottura tra i due filosofi . Tornato in Francia , riprese a peregrinare tra varie località , tra cui anche Parigi , per ritirarsi infine , a causa delle sue condizioni di salute , nella tenuta di Ermenonville , dove morì nel 1778 . A Parigi egli scrisse le Considerazioni sul governo di Polonia e concluse un' autobiografia cui diede il titolo di Confessioni .
LA SVALUTAZIONE DEL PROGRESSO
Nel discorso sulle scienze e sulle arti Rousseau sostiene una tesi che lo contrappone a una tendenza generalmente diffusa nell' illuminismo : la valutazione positiva del processo di incivilimento . Per Rousseau il progresso nelle scienze e nelle arti ha corrotto gli uomini :le nostre anime si sono corrotte nella misura in cui le nostre scienze , le nostre arti hanno progredito verso la perfezione . Arti e scienze sono infatti la conseguenza di un' inutile curiosità e di uno stolto orgoglio , facendo uscire gli uomini dal felice stato di natura in cui si trovano . Il tema dei rapporti tra condizione civile e e stato di natura viene ripreso e ampliato nel Discorso sull' origine e i fondamenti dell' ineguaglianza tra gli uomini . Qui Rousseau delinea le tappe che hanno segnato il passaggio dello stato di natura alla società civile e la conseguente nascita della diseguaglianza tra gli uomini . Allo stato di natura Rousseau conferisce un carattere meramente ipotetico , ammettendo esplicitamente che esso è uno stato che non esiste più , che forse non è mai esistito , che probabilmente non esisterà mai . Ma questa ipotesi di lavoro si rende necessaria per opporre alla condizione dell' uomo civilizzato , e pertanto corrotto dall' educazione e dalle istituzioni , lo stato in cui l' uomo si troverebbe se su di Lui avesse operato soltanto la natura . In questa condizione naturale l' uomo sentirebbe soltanto pochi bisogni , altrettanto naturali , come quello della nutrizione e dell' unione sessuale , i quali sarebbero prontamente soddisfatti dalla natura stessa mediante la raccolta spontanea dei frutti e l' incontro fortuito e temporaneo tra persone di sesso diverso . In tale condizione immaginaria l' uomo è , dunque , perfettamente autosufficiente , non dipendendo da alcun altro uomo per la soddisfazione dei propri bisogni : su questa autosufficienza e indipendenza Rousseau fonda la eguaglianza naturale degli uomini . Rousseau , per dimostrare la sua totale avversione al progresso introduce il mito del buon selvaggio : il progresso é qualcosa di fortemente negativo , destinato ad aumentare sempre più la dusuguaglianza tra gli uomini ; ecco allora che egli sintetizza questo concetto nell' idea del buon selvaggio , non corrotto dalle tradizioni e che con la sua ragione può arrivare ad una concezione di Dio più pura e veritiera di quella di un teologo cattolico . Rousseau riscopre quindi una nozione moderna di primitivo , capace di illuminare il passato e la storia della civilizzazione umana . Ma , per cause fortuite , si avvia un processo , favorito anche dalla naturale perfettibilità dell' uomo , per cui da un lato i bisogni naturali diventano sempre piu complessi , portando a forme di attività economiche nelle quali la spontaneità è sostituita dal lavoro , come l'agricoltura e la metallurgia , dall' altro aumentano le forme di interdipendenza tra gli uomini connesse alla soddisfazione dei nuovi bisogni . L' uomo passa così da una condizione di iniziale isolamento a una vita di società , anche se ancora naturale . Ma la società e la dipendenza degli uomini dagli altri uomini comportano necessariamente la perdita della naturale eguaglianza iniziale e la nascita di una artificiale diseguaglianza sociale tra gli individui . Le fasi che sanciscono l' affermarsi di tale diseguaglianza sociale sono tre . In primo luogo , il sorgere dell' agricoltura e della metallurgia provoca la nascita della proprietà , e in conseguenza di essa la costituzione , a sua tutela , della società civile : la proprietà è pertanto alla base della diseguaglianza tra ricchi e poveri . Successivamente le istituzioni politiche sanciscono e accelerano i progressi dell' ineguaglianza ; infatti , l' istituzione della magistrartura sancisce la diseguaglianza tra potente e debole , mentre la trasformazione del potere legittimo in potere arbitrario introduce l' ultima e più radicale forma di diseguaglianza , quella tra padroni e schiavi .
IL CONTRATTO SOCIALE
La critica di Rousseau al processo di incivilimento non comportava tuttavia la necessità di un ritorno al retrogrado stato di natura , di un impossibile regresso alle condizioni iniziali del corso storico o , come Rousseau stesso ebbe a dire , un invito a tornare "nelle foreste con gli orsi" . Del resto , come ha mostrato la critica più recente , la condizione di stato di natura non è esente da svantaggi anche per Rousseau stesso , che pure esalta la primitività del " buon selvaggio " che con la sua semplicità può avere una concezione più pura di Dio . In essa , infatti , la nascita inevitabile della diseguaglianza tra gli uomini , conseguenza della complicazione dei bisogni ( la quale avviene già in gran parte nello stato di natura ) , causa il sorgere di conflitti e di violenze che , analogamente a quanto aveva insegnato Hobbes , possono essere risolte solo in base al "diritto del più forte" ( homo homini lupus ) . L' uomo é nato libero e ovunque é in catene : con questa amara considerazione inizia il Contratto Sociale , l' opera più celebre di Rousseau . Il problema era piuttosto quello di trovare una forma di contratto sociale , mediante la quale gli uomini , pur entrando necessariamente e giustamente nella società civile e godendo della sicurezza che essa offre , conservassero l' eguaglianza che caratterizza lo stato naturale e non entrassero in uno stato caratterizzato dalla disuguaglianza e dai soprusi . La questione era , nella formulazione datane da Rousseau , quella di trovare una forma di associazione che con tutta la forza comune difenda e protegga le persone e i beni di ogni associato, e mediante la quale ciascuno , unendosi a tutti , obbedisca tuttavia soltanto a se stesso , e resti non meno libero di prima . Tutto dipende quindi dalla formula del contratto sociale, che Rousseau definisce nei seguenti termini . Nel patto sociale ciascun individuo deve ceder tutto se stesso e tutti i suoi diritti ( come in Hobbes ) , ma il destinatario di questa alienazione ( a differenza di Hobbes ) non è un singolo individuo ( un " terzo " ) , bensì il corpo politico nella sua interezza : ciascuno cede tutti i suoi diritti individuali per poi riprenderli come collettività. Ora , per Rousseau ciascun individuo non solo fa parte del corpo politico , ma si identifica con l' intero corpo politico : ciò significa che , alienando totalmente se stesso con tutti i suoi diritti alla comunità , egli non fa che cedere se stesso a se atesso . Egli ritrova così tutta intera la sua volontà nel corpo politico , con in più il vantaggio che essa viene potenziata dalla volontà di tutti gli altri , i quali hanno compiuto la stessa alienazione totale . Il contratto sociale rousseauiano non prevede quindi nessun "patto di soggezione", ma si risolve esclusivamente nel "patto di unione" tra i contraenti . Nasce così una volontà generale , che esprime sempre la volontà dell' intero corpo politico , ossia é allo stesso tempo la volontà del singolo e la volontà della totalità . Obbedendo alla volontà generale , l' individuo non fa che obbedire a se stesso . Per questo motivo la volontà generale non deve essere confusa con la " volontà di tutti " che é la semplice somma aritmetica delle volontà singole . Infatti , la volontà generale , dal momento che é la volontà del corpo politico , vuole necessariamente il bene generale , mentre la volontà di tutti potrebbe anche indirizzarsi verso un obiettivo che incontra il favore di ciascun singolo , ma che non risponde al bene comune . Nell' esercizio della volontà generale consiste la sovranità , che appartiene esclusivamente al popolo . In essa risiede il potere legislativo , ossia la facoltà di varare leggi che abbiano carattere generale e investano obiettivi concernenti l' intero corpo sociale . La volontà generale , però , e con essa la sovranità del popolo , si può esprimere solo quando si ha veramente un corpo politico , cioè quando il popolo é fisicamente riunito in assemblea solennemente convocato . Per applicare la legge , invece , così come per emettere i decreti particolari che consentono tale applicazione , occorre un organo amministrativo distinto dal potere legislativo e costantemente attivo . IL potere esecutivo é infatti in mano al governo , il quale non é altro che un' emanazione del potere legislativo , essendo tenuto alla semplice applicazione delle leggi varate da esso . Rousseau , pur prevedendo una distinzione tra legislativo ed esecutivo ( tipica dei regimi liberali quali quello di Locke ) é dunque contrario ad una loro separazione . Questa separazione del resto é resa impossibile dal fatto che , per Rousseau , la volontà generale é indivisibile e inalienabile : di conseguenza anche la sovranità non può essere spartita tra diversi poteri nè può essere rappresentata . Al concetto di rappresentanza della sovranità popolare tramite delegati ( tipica dei regimi parlamentari quali l' Inghilterra ) egli contrappone dunque una forma di democrazia diretta , in cui i membri del corpo politico assumono le delibere di persona riunendosi in assemblea . Conseguentemente , la proposta politica di Rousseau , pur essendo indirizzata a qualsiasi forma di organizzazione politica , comporta una netta preferenza per gli Stati di piccole dimensioni ( dottrina del piccolo Stato ) , prendendo a modello le poleis o i cantoni svizzeri . Il regime di Rousseau é democratico ( é infatti il popolo che decide ) , ma non liberale : io che la penso diversamente , nel momento in cui vince la maggioranza , devo , paradossalmente , riconoscere che le idee che hanno vinto sono anche mie ! Le considerazioni politiche di Rousseau , non a caso , avranno grandissima influenza negli anni della Rivoluzione Francese e saranno prese a modello dagli estremisti giacobini .
L' EMILIO E IL SENTIMENTO
Se il Contratto sociale vuol essere una proposta di rigenerazione dell' uomo sul piano della collettività statale , l' Emilio o dell' educazione si pone lo stesso intento sul piano individuale . E ancora una volta la natura è il modello a cui fare riferimento . L' opera tratta dell' educazione progressiva che si deve impartire a un fanciullo , dallo scadere del primo anno di età fino al momento in cui il ragazzo , ormai adulto , è pronto per il matrimonio . Il principio generale è quello dell' educazione negativa : occorre lasciare che la natura , che di per sé è buona , compia la sua opera pedagogica , senza interferire con precetti o insegnamenti che non rispondono al grado di sviluppo e alle esigenze del ragazzo . Non bisogna quindi mai pretendere di vedere nel fanciullo l' uomo , bensì limitarsi ad assecondare e a favorire la maturazione di quelle facoltà conoscitive e pratiche cui la natura stessa ha predisposto l' essere umano secondo un certo ordine e una certa gradualità . Rousseau condivide con Condillac la tesi dell' origine sensibile delle conoscenze . Fino a dodici anni , l' educazione del bambino sarà quindi incentrata sull' affinamento della sua sensibilità , realizzato in forma assolutamente spontanea attraverso il gioco , il disegno , il canto , la musica . In questa fase non si deve ricorrere a nessun racconto , storico o favoloso , né a insegnamenti dottrinali , né tanto meno , si deve indurre il bambino all' uso della ragione . Dai dodici ai quindici anni si inizierà ad educare lo spirito , che solo allora si aggiunge autonomamente alla sensibilità ( in ciò Rousseau dissente da Condillac ) . Quando ne sentirà il bisogno , il ragazzo imparerà a leggere (primo libro consigliato : Robinson Crusoe) e a disciplinare la propria attività manuale in un mestiere artigianale , come la falegnameria . Nell' ultimo periodo , dai quindici ai vent' anni , lo spirito sarà spontaneamente indotto a conseguire le sue più alte conquiste . Dapprima maturerà il sentimento morale e sociale , risvegliato non dalle prediche astratte ma dall' esempio concreto del precettore ; poi l' attenzione alle condizioni della vita sociale susciterà l' interesse per la storia ; infine , coronamento dell' intera educazione , sboccerà spontaneamente il sentimento religioso , la cui educazione deve quindi essere l' ultima opera del pedagogo . Quindi con Rousseau il bambino diventa un valore in sè e non più , come era per Aristotele , un valore come uomo in potenza : il bambino va amato e ha suoi diritti e non lo si deve vedere , come aveva fatto Aristotele appunto , un uomo in potenza , un essere che non ha valore alcuno se non come ente in divenire . Se l' Emilio é dedicato al sentimento per il bambino , la Nuova Eloisa é invece dedicata al sentimento per la donna : Rousseau non accetta l' idea secondo la quale ci si deve sposare per interessi materiali , per unire i patrimoni delle due famiglie : il matrimonio deve avvenire per amore vero tra i due individui . Già si può intuire come Rousseau sia proiettato verso il Romanticismo e la sua esaltazione dell' amore . La donna per Rousseau non é un essere inferiore all' uomo , come aveva detto il solito Aristotele . Alla religione Rousseau dedica La professione di fede del vicario savoiardo , contenuta nella quarta parte dell' Emilio sotto la finzione letteraria di uno scritto di un parroco della Savoia . Così come l' intera educazione del fanciullo é lasciata all' istinto e alle componenti sentimentali , il sentimento é per Rousseau anche alla base delle convinzioni religiose dell' uomo . La fede che spontaneamente nasce dall' uomo correttamente educato é quindi una religione naturale , che ha come capisaldi l' esistenza di Dio , la sua causalità e provvidenza nei confronti del mondo , l' esistenza , l' immaterialità e l' immortalità dell' anima . La religione di Rousseau riprende quindi le tesi classiche del deismo illuministico : ogni verità rivelata dogmaticamente é esclusa , compreso il dogma del peccato originale e della redenzione , resi inutili da una natura umana che , per Rousseau , é essenzialmente buona e non ha bisogno di essere redenta , ma soltanto di essere restituita alla sua purezza naturale .
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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