Quel fanatico di Livio Fanzaga
"E'
vero che io prendo volentieri in giro gli atei..è verissimo..ho visto
un sito internet che mi dice: quel prete lì ha poco spirito cristiano,si
burla di noi atei...non ho capito..la cosa buffa è che vorrebbe che io
li approvassi...vogliono la benedizione sul loro ateismo..Io confesso
che invece mi burlo di loro..ma io mi burlo di loro non perchè li
disprezzi,ma per far vedere quanto son fessi!..l'ateismo è una forma
inaccetabile..una visione della vita così deprimente".Davanti a
questa affermazione si è facilmente portati a pensare che si tratti
semplicemente di uno scadente umorismo cattolico nei confronti di un
mondo a loro scomodo come quello dei non credenti.In parte potrebbe
esserlo.Ma basta un nome per far chiarire le idee: parlo di padre Livio
Fanzaga, presbitero italiano dell'ordine dei Padri Scolopi,direttore di
Radio Maria,reso noto soprattutto per i suoi commenti sulle polemiche
studentesche e del corpo docente dell'Università "La Sapienza" di Roma
che precedettero il declino da parte della Santa Sede dell'invito che il
rettore dell'Università aveva indirizzato al Papa perché intervenisse
all'inaugurazione dell'anno accademico.Laureato in teologia presso la
Pontificia Università Gregoriana (Roma) e in filosofia presso
l'Università Cattolica (Milano),cambia radicalmente la sua vita dopo un
pellegrinaggio a Medjugorje."Ho avuto come una chiamata interiore" dice "è stata per me un cambiamento di vita.Da allora mi sono messo all’ascolto dei messaggi della Madonna".Considerato
da alcuni come uno dei massimi esperti in apparizioni mariane,crede
fermamente ai messaggi della presunta Madonna di Medjugorje che lo portò
a collaborare con Radio Maria.Sicuramente convinto della sua
fede,rafforzata da questa sua esperienza,parla sempre in modo schietto
in difesa della sua fede e della Chiesa Cattolica,ma con un particolare e
un arma disarmante: il fanatismo.A testimoniarlo non sono solo le sue
innumerevoli catechesi reperibili negli archivi del sito della sua
radio,ma anche il suo commento della stampa e le varie
interviste rilasciate da radio,giornali e programmi televisivi.Dichiara
apertamente e più volte che dietro ogni azione contro la Chiesa e contro
la fede c'è il diavolo.Vede,in realtà,il diavolo in tutto ciò che è
semplicemente "diverso" dal cattolicesimo e dai parametri
cattolici,lasciando così sfuggire il suo fanatismo e le assurditè che
diffonde."Figuratevi son qui a Erba,sento da qui l'odore di zolfo che c'è lì" dice riferendosi a commenti diffusi su youtube e su vari blog in cui criticano il suo fanatismo "dicono: ah il direttore di radio maria,(e prima di continuare precisa) però
era un blog gay non so che roba era,dice che quelli lì della sapienza
che hanno messo in piedi questo casinotto sono cornuti,sono diavoli..e
si scandalizzavano.Ma scusate se non credete nel diavolo di cosa vi
scandalizzate!",aggiungendo poi alla fine che quella gente lì è
squattrinata.Solo da questo commento alle critiche rivolte a
lui,traspare non solo il suo solito disprezzo verso quelli che lui
chiama "squattrinati",ma anche l'omofobia di questo individuo.Omofobia
che,tra l'altro,è presente in molti uomini di Chiesa e cattolici
plagiati da quest'ultimi,anche se la realtà dimostra come è presente
anche fuori dalla sfera cattolica.
Contro Eugenio Scalfari, fondatore di La Repubblica,disse: "vedevo
l'altra sera il povero Scalfari in televisione che parlava come un
sacerdote dell'ateismo e io dicevo -è accecato! non vede più niente! non
vede niente!-..una vecchietta qualsiasi,ignorante che non sa
scrivere,sa più di lui, cos'è la vita,cos'è il bene cos'è il male! ne sa
meno del mio gatto! e si credono pure intelligenti! stolti come sono!" aggiunse poi "questa
è la mancanza della fede! mancando della fede anche la ragione sragiona
(..) questi atei cosa sono! non c'è uno che ragiona! hanno perso la
luce della ragione perchè offuscata dalle passioni (..) non sapete nè
chi siete,nè da dove venite,nè dove andate,nè cos'è il bene nè cos'è il
male,nè cos'è la morte! cosa sapete! non sapete niente! chi siete? siete
zero! (..) muoiono come muoiono (sempre riferito agli atei)
muoiono come animali che non comprendono! (..) quando la tenebra penetra
e prende anche noi,non vediamo più niente,non vediamo più la bellezza
della Chiesa,che con i suoi difetti è la fonte della santità".
E'
giusto distanziarsi da ogni tipo di fanatismo,sia esso religioso sia
esso ateo,ma la vergogna cresce soprattutto davanti al primo caso e cioè
il fanatismo religioso,dove il soggetto dovrebbe essere un credente in
un Dio che ama i suoi figli,senza distinzione di sesso,religione e
pensiero.Ma le contraddizioni di queste persone continuano,ponendo
l'uomo in una serie di incertezze rappresentate non più solo
dall'esistenza di un Dio o meno,ma anche dalla natura di un presunto
Dio,giusto o ingiusto.Dopotutto però,questo è il manuale di gestione
delle masse da parte di molti appartenenti alla Chiesa,cioè quello di
etichettare per "satanici" tutte quelle cose che amavano e amano ancora
chiamare eretiche,scomode.Il problema più grande è che le masse
continuano a tenere gli occhi chiusi e a non prendere coscienza.Il
rispetto per chiunque,che esso sia credente,agnostico,ateo,
donna,uomo,omosessuale,lesbica, è la base della civiltà di un
popolo.Evidentemente alcuni non sanno nemmeno cosa vuol dire essere
civili.E' intollerabile il pensiero oscurantista,medievale e
irrispettoso di molti preti cattolici del nostro secolo.La "luce della
ragione" non fa parte solo dei cattolici.La ragione non è sinonimo di
religione o fede.Esso fa parte dell'uomo.E quando esso la usa è per
prima cosa autonomo.
Ovvio
che Fanzaga,come detto sopra,non si scaglia solo contro gli atei,ma
anche su coloro che non sono cattolici,che magari professano una diversa
religione.In uno delle sue catechesi,infatti,racconta che dopo il suo
viaggio a Medjugorje avvertì la "reale presenza di Maria" e che prima che accadesse "studiava" anche le diverse religioni come "islam,buddismo,induismo,in particolar modo,riguardo l'ultimo (?),la Bhagavad Gita" dato che "quando ero a Milano vi erano molti di questi movimenti Hare Krishna".Ebbene,affermò di aver smesso da allora,perchè "percependo Maria capii che l'unica vera religione è il cristianesimo"
e che quindi si sente spinto non più a conoscere,ma ad insegnare loro
la vera unica fede in Cristo.Rivela dunque anche la sua parte proselita
-immancabile parte proselita- che caraterizza soprattutto i cristiani.A
questo punto è netto il dubbio di come si possa conciliare dei presunti
"messaggi di pace" di Maria a Medjugorje con un proselitismo
antidialogo.La risposta la si trova propio nei presunti messaggi: la
"Madonna di Medjugorje" nel messaggio del 24 luglio 1982 disse ai
veggenti: "Al momento della morte si lascia la terra in piena
coscienza: quella che abbiamo ora. Al momento della morte si e'
coscienti della separazione dell'anima dal corpo. E sbagliato insegnare alla gente che si rinasce piu' volte e che l'anima passa in diversi corpi.
Si nasce una volta sola e dopo la morte il corpo si decompone e non
rivivra' piu'. Ogni uomo poi ricevera' un corpo trasfigurato. Anche chi
ha fatto molto male durante la vita terrena puo' andare diritto in Cielo
se alla fine della vita si pente sinceramente dei suoi peccati, si
confessa e si comunica." Questa frase evidenzia l'opposizione da parte della presunta Maria
verso la reincarnazione,che come ben si sa,abbraccia la credenza di
diverse religioni orientali.E' dunque una frase che rispecchia lo
spirito di Fanzaga,ma che rispecchia anche lo spirito di molti
cattolici.E se fosse il fanatismo cattolico a rispecchiare lo spirito
della "Madonna"?.Il dubbio sorge leggendo le contraddizioni presenti in
alcuni messaggi.Il 10 gennaio 1983, Mirjana,una delle veggenti,
interrogata da Fra Tomislav Vlasic,disse: «La Gospa ha detto spesso
che i credenti, soprattutto nei villaggi, per esempio qui a Medjugorje,
si oppongono agli ortodossi e ai musulmani. Non è una cosa buona. Essa
ha detto anche che c'è un solo Dio e che gli uomini si sono divisi. Voi
non siete cristiani se non rispettate le altre religioni, la musulmana e
la serba».Ciò che dice la "Madonna",dunque,contraddice,in un certo
senso,quello che aveva detto l'anno prima con la reincarnazione,questo
semplicemente perchè il rispetto delle religioni prevede anche il non
"sentenziare" vero o falso una credenza come la vita dopo la morte,che
esso sia reincarnazione o paradiso ed inferno.Sorgono dunque seri dubbi
sia sulla vericità delle apparizioni,sia sulla natura dei presunti
messaggi.Lascia sospetti anche la mentalità perversa di molti
cattolici,pronti a cancellare tracce di "uguaglianza" con le altre fedi
religiose che poteva trapelare in quel messaggio riferito a Mirjana:
secondo il teologo René Laurentin e secondo anche un cattolico di un
sito cristiano,Aldo Galli "tra questi messaggi risultano
problematici quelli che si appellano al rispetto per le altre religioni,
che potrebbero essere interpretati come se in definitiva tutte le
religioni fossero uguali davanti a Dio.Ciò necessita un importante
chiarimento, in quanto tale affermazione è contraria alla dottrina
cattolica, che – nella costituzione conciliare Lumen gentium del
Concilio Vaticano II – si limita soltanto ad affermare che in ognuna
delle grandi religioni c'è del buono e del vero, ma che la conoscenza di
Dio da parte delle altre religioni risulta comunque parziale: solo in
Gesù Cristo si dà la rivelazione della pienezza della verità divina e
solo per mezzo di Gesù Cristo si compie la salvezza dell'intero genere
umano." Scrive ancora il webmaster cattolico: "È importante ricordare come i messaggi dei primi anni delle apparizioni non venissero raccolti sistematicamente e pertanto la ricostruzione che ne è derivata è stata frammentaria e non priva di difficoltà. " La ricostruzione da parte di chi? e in quale modo è stata fatta tale ricostruzione?.Continua poi Galli affermando che "rispettare
le altre religioni, significa pertanto non offendere le persone che le
praticano. Si tratta quindi delle persone e non delle religioni, né
della verità di cui sono portatrici."Si traggono dunque le somme e
le possibili soluzioni sono diverse ma due in particolare,e cioè,o le
apparizioni di Medjugorje sono false o,ammesso siano vere,c'è della
manipolazione cattolica.Ma si è propensi a pensare che la risposta sia
la prima.
Come
meravigliarsi dunque che un padre Livio Fanzaga guardi e commenti con
disprezzo,sulla sua poltrona di superiorità,qualunque cosa sia diversa
dal pensiero cattolico? Dopotutto è la filosofia di molti
cattolici,salvo quelli che riescono a ragionare ancora con la propia
testa.E' pur vero che ogni religione grida la sua verità,ma nessuna lo
fa esattamente come il cattolicesimo rappresentato da quei molti uomini
di Chiesa,che,anche non volendo,dimostra più volte di avere basi
profondamente antidialogo,sempre propenso a convertire e mai
convertirsi.
Ipazia,vittima del fanatismo cristiano
"Quando ti vedo mi prostro, davanti a te e
alle tue parole, vedendo la casa astrale della vergine, infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto Ipazia sacra,bellezza della parola, astro incontaminato della sapiente cultura. »(Pallada)
alle tue parole, vedendo la casa astrale della vergine, infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto Ipazia sacra,bellezza della parola, astro incontaminato della sapiente cultura. »(Pallada)
Ipazia (Hypatia) di Alessandria fu la prima
donna a dare un contributo sostanziale allo sviluppo della
matematica.Era la figlia del matematico e filosofo Theon di Alessandria
ed è quasi sicuro che ella studiò matematica sotto la guida e
l'istruzione di suo padre. È piuttosto importante sottolineare che
Ipazia diventò il capo della scuola platonica ad Alessandria, circa nel
400 d.C. Qui, tenne lezioni di matematica e filosofia, in particolare
insegnando la filosofia del Neoplatonismo. Ipazia basò i suoi
insegnamenti su quelli di Platone, il fondatore del Neoplatonismo e
Iamblichus, che fu uno sviluppatore del Neoplatinismo, vissuto intorno
al 300 d.C.Platone insegnava che esisteva una realtà ultima, che andava
oltre il raggiungimento del pensiero o del linguaggio. Lo scopo della
vita è di mirare a questa realtà ultima, che non può essere descritta in
modo preciso. Platone mise in rilievo il fatto che le persone non
possiedono la capacità mentale necessaria a capire completamente sia la
realtà ultima, sia le conseguenze della sua esistenza. Iamblichus
distingueva livelli più lontani di realtà, in una gerarchia posta al di
sotto della realtà ultima. Esisteva un livello di realtà corrispondente
ad ogni singolo pensiero, di cui la mente umana fosse capace. Ipazia
insegnò queste idee filosofiche con un'enfasi scientifica maggiora
rispetto ai seguaci del Neoplatinismo. Viene infatti descritta, da tutti
i commentatori, come un'insegnante estremamente carismatica.Insegnò
matematica, filosofia, astronomia e meccanica e la sua casa diventò un
centro intellettuale. Nessuno dei suoi scritti (nati come testi per gli
studenti) si è conservato intatto; pare comunque che parte del suo
lavoro sia stato incorporato nelle opere di Teone. Si interessò allo
studio delle coniche e scrisse una raccolta di tavole sui corpi celesti.
Hypatia si interessò anche di meccanica e tecnologia, disegnò strumenti
scientifici tra cui un astrolabio piatto, uno strumento per misurare il
livello dell’acqua, un apparato per la distillazione ed un idrometro di
ottone per determinare la gravità (densità) di un liquido.
Non
esiste alcuna prova che Ipazia abbia intrapreso una ricerca matematica
originale.Comunque, ella assistette suo padre, Theon di Alessandria,
nella stesura del suo commentario, in undici parti, sull' Almagest di
Tolomeo. Si pensa anche che ella abbia assistito suo padre nella
produzione di una nuova versione de Gli Elementi di Euclide, che diventò
la base per tutte le edizioni successive delle opere di Euclide. Heath
scrive sulla edizione di Theon e Ipazia de Gli Elementi:"…mentre
gli altri facevano solo aggiunte insignificanti al contenuto de Gli
Elementi, egli tentava di rimuovere le difficoltà che potevano essere
incontrate dailettori, durante lo studio del libro, come avrebbe fatto
un editore moderno nell'esaminare un libro di testo classico per uso
scolastico; e non c'è alcun dubbioche la sua edizione venne approvata
dai suoi alunni di Alessandria, per i quali fu scritta, come anche dai
Greci, che usarono quasi esclusivamente quella…"In aggiunta al
lavoro svolto con suo padre,Ipazia scrisse commentari sulla Aritmetica
di Diofante, sulle Coniche di Apollonio e sulle opere astronomiche di
Tolomeo,anche se alcuni storici dubitano che Ipazia abbia scritto
commentari su Tolomeo.
Ipazia simboleggiava la dottrina e la scienza, che i primi Cristiani identificavano con il paganesimo. Comunque, tra gli uomini a cui insegnò ad Alessandria, c'erano molti Cristiani importanti. Uno dei più famosi è Synesius di Cirene, che divenne, in seguito, il Bishop di Ptolemais. Molte delle lettere che Synesius scrisse a Ipazia furono conservate e sappiamo che molte furono piene di ammirazione e riverenza per il suo sapere e le sue abilità scientifiche.
Nel 412, Cyril (dopo St Cyril) divenne il patriarca di Alessandria, mentre il prefetto romano di Alessandria era Orestes. Cyril e Orestes diventarono acerrimi rivali politici, come chiesa e stato, che combattevano per il controllo del territorio. Ipazia fu un'amica di Orestes e questo, insieme al pregiudizio che avevano i Cristiani nei confronti del suo punto di vista filosofico, la rese il punto focale dei tumulti tra i Cristiani e i non-Cristiani. Ipazia, scrive Heath,:
"…attraverso la sua eloquenza e autorità…ottenne una tale influenza, che la Cristianità la considerò una minaccia…"
Ipazia simboleggiava la dottrina e la scienza, che i primi Cristiani identificavano con il paganesimo. Comunque, tra gli uomini a cui insegnò ad Alessandria, c'erano molti Cristiani importanti. Uno dei più famosi è Synesius di Cirene, che divenne, in seguito, il Bishop di Ptolemais. Molte delle lettere che Synesius scrisse a Ipazia furono conservate e sappiamo che molte furono piene di ammirazione e riverenza per il suo sapere e le sue abilità scientifiche.
Nel 412, Cyril (dopo St Cyril) divenne il patriarca di Alessandria, mentre il prefetto romano di Alessandria era Orestes. Cyril e Orestes diventarono acerrimi rivali politici, come chiesa e stato, che combattevano per il controllo del territorio. Ipazia fu un'amica di Orestes e questo, insieme al pregiudizio che avevano i Cristiani nei confronti del suo punto di vista filosofico, la rese il punto focale dei tumulti tra i Cristiani e i non-Cristiani. Ipazia, scrive Heath,:
"…attraverso la sua eloquenza e autorità…ottenne una tale influenza, che la Cristianità la considerò una minaccia…"
Nel
marzo del 415, su ordine di Cirillo di Alessandria, un gruppo di
cristiani fanatici sorprese la filosofa mentre ritornava a casa, la tirò
giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e
la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune
fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il
termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i
resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.Sono state fatte
varie ipotesi circa il movente dei cristiani: la più plausibile,
enunciata da vari storici, afferma che la causa indiretta fu il terzo
editto del 391 dell'imperatore Teodosio I, che in pratica legalizzava e
favoriva la persecuzione anti-pagana, che ovviamente s'intensificò:
molti fedeli cristiani si sentirono autorizzati dalla legge teodosiana
ad avviare una vera e propria caccia all'uomo nel tentativo di eliminare
fisicamente i pagani e di distruggere i loro templi.
In quel momento il vescovo di Alessandria era Teofilo: egli avviò una dura e violenta campagna di distruzione dei templi. In particolare, venne assediato dai cristiani il Serapeo (tempio dedicato a Serapide, divinità greco-egizia che riuniva in sé Zeus ed Osiride). Il vescovo Teofilo ed il prefetto Evagrio, insieme con gli uomini della guarnigione militare, ne iniziarono l'opera di demolizione. Il vescovo Teofilo volle dare il buon esempio colpendo per primo la colossale statua del dio Serapide. Contigua al tempio vi era la biblioteca del Serapeion, la minore delle due di Alessandria (l'altra era la celebre biblioteca del Museo)che fu incendiata dai soldati incitati dai cristiani. Nel 412 Teofilo morì e il suo incarico passò al nipote Cirillo (di cui Teofilo era zio), che divenne tra l'altro anche Patriarca di Alessandria. Come detto sopra,il prefetto di Alessandria Oreste ebbe dei contrasti con Cirillo e fu amico di Ipazia: questa amicizia scomoda gli sarebbe costata cara durante la fase più acuta della repressione. Molti sostengono che il vescovo Cirillo fu responsabile di questo atto vergognoso in quanto "non poteva non sapere". Secondo alcuni, Cirillo fu contrario a questo gesto barbaro, secondo altri invece egli fu il mandante dell'omicidio. In ogni caso, tutto ciò avvenne durante l'impero del minorenne Teodosio II (retto dalla sorella Pulcheria), pertanto dovrebbe collocarsi intorno al 415 dell'era Volgare.
Dopo la morte di Ipazia i suoi fedeli allievi scapparono da Alessandria, abbandonando il tal modo la città al suo destino: di conseguenza il famosissimo centro egizio perse la sua peculiarità di città della cultura.
In quel momento il vescovo di Alessandria era Teofilo: egli avviò una dura e violenta campagna di distruzione dei templi. In particolare, venne assediato dai cristiani il Serapeo (tempio dedicato a Serapide, divinità greco-egizia che riuniva in sé Zeus ed Osiride). Il vescovo Teofilo ed il prefetto Evagrio, insieme con gli uomini della guarnigione militare, ne iniziarono l'opera di demolizione. Il vescovo Teofilo volle dare il buon esempio colpendo per primo la colossale statua del dio Serapide. Contigua al tempio vi era la biblioteca del Serapeion, la minore delle due di Alessandria (l'altra era la celebre biblioteca del Museo)che fu incendiata dai soldati incitati dai cristiani. Nel 412 Teofilo morì e il suo incarico passò al nipote Cirillo (di cui Teofilo era zio), che divenne tra l'altro anche Patriarca di Alessandria. Come detto sopra,il prefetto di Alessandria Oreste ebbe dei contrasti con Cirillo e fu amico di Ipazia: questa amicizia scomoda gli sarebbe costata cara durante la fase più acuta della repressione. Molti sostengono che il vescovo Cirillo fu responsabile di questo atto vergognoso in quanto "non poteva non sapere". Secondo alcuni, Cirillo fu contrario a questo gesto barbaro, secondo altri invece egli fu il mandante dell'omicidio. In ogni caso, tutto ciò avvenne durante l'impero del minorenne Teodosio II (retto dalla sorella Pulcheria), pertanto dovrebbe collocarsi intorno al 415 dell'era Volgare.
Dopo la morte di Ipazia i suoi fedeli allievi scapparono da Alessandria, abbandonando il tal modo la città al suo destino: di conseguenza il famosissimo centro egizio perse la sua peculiarità di città della cultura.
Proselitismo: la fine di una libertà
E'
curioso notare cosa disse l' attuale Papa Benedetto XVI,all'apertura
della quinta assemblea dell'episcopato dell'America Latina,riguardo
all'evidente proselitismo operato dalla Chiesa cattolica.«La Chiesa non
fa proselitismo»,spiegò il pontefice, «si sente discepola, avendo
ricevuto il Vangelo, e missionaria solo in quanto discepola. Come Cristo
attira tutti a sé con la forza del suo amore, così la Chiesa compie la
sua missione in conformità spirituale e concreta alla carità del
Signore». Credo che invece questa sua affermazione non ha fatto altro
che confermare quello che è lo spirito legato da sempre al cristiano,e
cioè,un proselitismo mascherato e giustificato dall' "innocente spirito
apostolico" e,dunque,spirito missionario.Ma analiziamo la parola
"missionario".Missionario è colui che si impegna a diffondere una
religione in aree in cui non è ancora diffusa.Da questa spiegazione
vengono in mente i modi violenti e i crimini con cui la Chiesa da sempre
ha diffuso la sua dottrina e la sua fede.Basti pensare alla "Santa
Inquisizione",le crociate o alle prime missioni in America.Nel passato i
missionari cristiani sono stati parte integrante del colonialismo, ad
esempio durante la colonizzazione europea delle Americhe, dell'Africa e
dell'Asia; a volte il risultato è stata la distruzione di intere antiche
culture, religioni e tradizionali dei popoli conquistati.Un'elemento
che non si può eludere della storia delle missioni è quello dell'uso
della forza: inizialmente prevedeva, sempre nel caso in cui gli indigeni
si opponessero alla segregazione nelle riduzioni, tecniche repressive
ed inquisitorie.Tuttavia ci si rese presto conto che per ottenere veri
risultati fosse necessario cambiare approccio.Si passò quindi
all'ostentazione di forza: si metteva a conoscenza l'indio della potenza
distruttiva delle armi europee e gli si poneva la scelta se essere con o
contro di loro.Solo più tardi, con le missioni salesiane della metà
dell'ottocento cambiò approccio,basato su una diversa concezione della
vita umana, nonostante già nel 1622 la Congregazione Propaganda Fide
avesse dichiarato che fosse ormai necessario "rinunciare all'uso
dell'inquisizione e rassegnarsi alle arti della persuasione",
dichiarazione che non prevedeva tuttavia la sparizione degli inquietanti
"Tribunali della Coscienza", ne tantomeno un approccio umano da parte
della Chiesa nei confronti dei suoi fedeli e non.Oggi si può pensare che
la Chiesa abbia smesso del tutto con le violenze,ma non è esattamente
così.In realtà ora ne usa alcune molto più "soft" rispetto alle
precedenti: l'irruzione nella vita laica e l'immancabile proselitismo.
La missione,dunque,nasce dal presupposto di conoscere una verità unica indiscutibile e che quindi il fedele deve essere portato a diffondere per convertire i "peccatori" e riunire il mondo nell' unica verità: è forse questo amore o fanatismo? è una buona base per un dialogo? e dov'è andato a finire il libero arbitrio che di solito,come dicono i credenti,Dio da ai suoi figli? ..Normale poi sentire notizie di cristiani cacciati o reazioni violente da parte di fanatici,semplicemente perchè ogni religione grida la sua verità,ragion per cui il proselita è un "invasore".Credo che il proselitismo,come la diffusione di una fede,sia la cosa più stupida e contraddittoria che possa esistere su questo pianeta,semplicemente perchè l'esistenza stessa di diverse religioni,dei credenti e dei non credenti, è una prova di come non esista nessun unica verità e che l'atto della missione non sia altro che la solita vecchia arma usata in modi diversi e da diverse religioni per estendere il propio potere e controllo o semplicemente per uno spirito di presunzione,tutte cammuffate da uno scopo nobile come la salvezza del mondo intero.
La missione,dunque,nasce dal presupposto di conoscere una verità unica indiscutibile e che quindi il fedele deve essere portato a diffondere per convertire i "peccatori" e riunire il mondo nell' unica verità: è forse questo amore o fanatismo? è una buona base per un dialogo? e dov'è andato a finire il libero arbitrio che di solito,come dicono i credenti,Dio da ai suoi figli? ..Normale poi sentire notizie di cristiani cacciati o reazioni violente da parte di fanatici,semplicemente perchè ogni religione grida la sua verità,ragion per cui il proselita è un "invasore".Credo che il proselitismo,come la diffusione di una fede,sia la cosa più stupida e contraddittoria che possa esistere su questo pianeta,semplicemente perchè l'esistenza stessa di diverse religioni,dei credenti e dei non credenti, è una prova di come non esista nessun unica verità e che l'atto della missione non sia altro che la solita vecchia arma usata in modi diversi e da diverse religioni per estendere il propio potere e controllo o semplicemente per uno spirito di presunzione,tutte cammuffate da uno scopo nobile come la salvezza del mondo intero.
Perchè "agnostico"?
Innanzitutto
è estremamente complesso parlare di agnosticismo,questo perchè tale
parola non racchiude una sola posizione,bensì ne racchiude
tante.Teoricamente il termine agnosticismo indica una "sospensione" del
giudizio rispetto ad un determinato problema
(religioso,politico,sociale,paranormale ecc.).Tuttavia esso si manifesta
nei pensieri in modi differenti: ci sono infatti agnostici
completamente indifferenti al problema della fede ed altri,invece,in
"ricerca"; ed infine ci sono gli agnostici "permamenti" (perde così il
significato di "sospensione") cioè coloro che affermano che non sia
umanamente comprensibile il mistero dell'esistenza di Dio (ma non solo)e
quindi non sia possibile conoscere una risposta.Questa comunque è una
ulteriore suddivisione riassuntiva in gruppi di un aspetto comunque
individuale e quindi complesso quale,appunto,l'agnosticismo.
Si fa spesso confusione tra ateismo ed agnosticismo,due aspetti in realtà distinti ma che da certi punti di vista possono essere simili.Ma dipende dal punto di vista.Alla domanda se gli agnostici siano atei,Bertrand Russell rispose:"No, un ateo, così come un cristiano, afferma che possiamo sapere se Dio esiste o no. Un cristiano sostiene che Dio c'è; un ateo che non c'è . Un agnostico, invece, si astiene dal giudicare, dicendo che non ci sono basi sufficienti sia per affermarlo che per negarlo. Un agnostico può affermare contemporaneamente che l'esistenza di Dio, per quanto non del tutto impossibile, sia comunque alquanto improbabile. Può arrivare persino a dire che sia talmente improbabile, che, in pratica, non vale la pena di prenderla in considerazione; in tal caso, non si distacca molto dall'ateismo. Il suo atteggiamento può essere quello che avrebbe un cauto filosofo nei confronti degli dèi dell'antica Grecia. Se mi venisse chiesto di dimostrare che Zeus, Poseidone, Era, e il resto degli dèi dell'Olimpo non esistono, potrei non riuscire a trovare argomenti del tutto convincenti. Un agnostico può pensare che l'esistenza del Dio cristiano sia tanto improbabile quanto quella degli dèi dell'Olimpo; in tal caso egli sarà, dal punto di vista pratico, tutt'uno con gli atei."
Al di là del soggetto della nostra attenzione,che sia esso Dio o qualsiasi altro argomento,ho scelto il titolo l'Agnostico perchè più consono alla mia posizione ed al mio pensiero,in quanto per me è estremamente importante osservare con razionalità e neutralità ciò che ci circonda,perchè se dovessimo esprimerci su un qualcosa lo faremo senz'altro senza condizionamenti e,laddove è possibile,potremo arrivare ad una nostra reale conclusione.
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Si fa spesso confusione tra ateismo ed agnosticismo,due aspetti in realtà distinti ma che da certi punti di vista possono essere simili.Ma dipende dal punto di vista.Alla domanda se gli agnostici siano atei,Bertrand Russell rispose:"No, un ateo, così come un cristiano, afferma che possiamo sapere se Dio esiste o no. Un cristiano sostiene che Dio c'è; un ateo che non c'è . Un agnostico, invece, si astiene dal giudicare, dicendo che non ci sono basi sufficienti sia per affermarlo che per negarlo. Un agnostico può affermare contemporaneamente che l'esistenza di Dio, per quanto non del tutto impossibile, sia comunque alquanto improbabile. Può arrivare persino a dire che sia talmente improbabile, che, in pratica, non vale la pena di prenderla in considerazione; in tal caso, non si distacca molto dall'ateismo. Il suo atteggiamento può essere quello che avrebbe un cauto filosofo nei confronti degli dèi dell'antica Grecia. Se mi venisse chiesto di dimostrare che Zeus, Poseidone, Era, e il resto degli dèi dell'Olimpo non esistono, potrei non riuscire a trovare argomenti del tutto convincenti. Un agnostico può pensare che l'esistenza del Dio cristiano sia tanto improbabile quanto quella degli dèi dell'Olimpo; in tal caso egli sarà, dal punto di vista pratico, tutt'uno con gli atei."
Al di là del soggetto della nostra attenzione,che sia esso Dio o qualsiasi altro argomento,ho scelto il titolo l'Agnostico perchè più consono alla mia posizione ed al mio pensiero,in quanto per me è estremamente importante osservare con razionalità e neutralità ciò che ci circonda,perchè se dovessimo esprimerci su un qualcosa lo faremo senz'altro senza condizionamenti e,laddove è possibile,potremo arrivare ad una nostra reale conclusione.
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