Il Dolore del Sopravvivere
Quante volte l'amaro boccone della vita si è strozzato in gola e ci ha paralizzato con la paura di non inghiottirlo. Ci accorgiamo attoniti e sfiancati che non era la vita che stavamo mangiando, ma essa stessa era come se volesse divorarci dall'interno. Ecco quel senso di disgusto, era innaturale, e lo combattevamo divorando, a nostra volta, noi stessi. Costretti infine a vomitare con tutto il rivoltante fiele, ed orribile contenuto entrambi, la vita e noi, a promettere che mai più un inganno simile sarebbe potuto accadere.
Ognuno di noi è la propria storia di bambino e diventiamo quelli che le opportunità di metamorfosi di quella storia ci hanno concesso. Abbiamo colto quegli attimi? O siamo rimasti nel nostro bozzolo a marcire di vita putrefatta e non assaporata?
Uno spirito assediato fuori e presidiato dentro, attanagliato alla gola e sbranato dall'interno, può opporre solo un moto di rivolta e riscossa per la salvezza, si chiama "vendere cara la pelle", far più danni al nemico prima di soccombere, nello strazio delle carni dilaniate dai morsi degli aguzzini chiamati vita e morte.
Ma quando ci renderemo invece conto che quel nemico eravamo noi stessi, allora quelle cicatrici di vittoria ci saranno di monito e diventeranno le fondamenta di un essere nuovo e terribile.
Un abisso di indicibile orrore che scuote e spezza lo spirito e dal
suo squartamento ne fa rinascere, come fenice dalle ceneri, un essere nuovo e terribile, oltre la vita e la morte e da cui esse stesse fuggiranno impazzite osservandone la creazione.
Il senso dell'assurdo lo si può cogliere soltanto versando il sangue
della sfida di una sconcertante trasformazione, diventa allora tutto uno
scorticamento interiore.
La vita è una incessante crescita armata verso l'assurdo che la circonda.
Quando la vita diventa una morte quotidiana, allora la vita si rivela l'assurdo e la morte diviene normalità.
Rendiamoci consapevoli della nostra corporeità e liberiamoci dal peso del mantello dello spirito, la carne e l'anima diventeranno così compagne e complici per combattere insieme la vita e la morte.
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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