Da WikiQuote:
Si guarisce da una sofferenza solo a condizione di provarla pienamente.
Un dolore
causato da una persona amata può essere amaro, anche quando si
inserisce in mezzo a preoccupazioni, occupazioni, gioie che non abbiano
per oggetto quell'essere e da cui la nostra attenzione solo di tanto il
tanto si distoglie per tornare a lui, ma quando un simile dolore nasce
nel momento in cui la felicità di vedere quella persona ci colma per
intero, l'improvvisa depressione che allora pervade la nostra anima,
fino a quell'istante soleggiata, protetta e calma, determina in noi una
furibonda tempesta contro cui non sappiamo se saremo capaci di lottare
fino all'ultimo.
La felicità
non può attuarsi mai. Anche se le circostanze vengono superate, la
natura trasporta la lotta dall'esterno all'interno e, a poco a poco,
muta il nostro cuore abbastanza perché desideri una cosa diversa da ciò
che gli vien dato di possedere.
E se la vicenda è stata così rapida che
il nostro cuore non ha avuto il tempo di mutare, non per questo la
natura dispera di vincerci, in una maniera più tardiva, è vero, più
sottile, ma altrettanto efficace.
Allora, all'ultimo istante il possesso
della felicità ci vien tolto, o piuttosto, a questo stesso possesso la
natura, per un'astuzia diabolica, dà incarico di distruggere la
felicità.
Avendo fallito in tutto quanto rientra nel campo dei fatti
della vita, la natura crea un'estrema impossibilità, l'impossibilità
psicologica della felicità.
Il fenomeno della felicità non s'avvera o dà
luogo alle reazioni più amare.
L'istinto detta il dovere, e l'intelligenza fornisce il pretesto per eluderlo.
I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza.
Si diventa morali non appena si è infelici.
Il pacifismo moltiplica talvolta le guerre e l'indulgenza la criminalità.
Chi non combatte può dire quello che vuole, è perché non se la sente di farsi ammazzare, è per paura.
Conosci Marcel Proust? Scrittore francese, perdente assoluto: mai fatto
un lavoro vero, amori non corrisposti, gay; passa vent'anni a scrivere
un libro che quasi nessuno legge, ma è forse il più grande scrittore
dopo Shakespeare.
Comunque, arrivato alla fine della sua vita, si guarda indietro e
conclude che tutti gli anni in cui ha sofferto erano gli anni migliori
della sua vita, perché lo hanno reso ciò che era.
Gli anni in cui è
stato felice, tutti sprecati: non gli hanno insegnato niente.
(Little Miss Sunshine)
Ricordatevi che di qualsiasi scritto, dove nasce da una idea un conflitto,
bisogna coglierne della logica l'essenza, per un sano spunto di partenza.
Se non si è schiavi di una religione, una idea anche se forte,
può far utilizzo della ragione, come del pennello ne fa l'arte.
(LexMat)
Quanto rimane, è un destino dove solo la conclusione è fatale.
Ed a dispetto della morte, tutto è libertà, un mondo di cui l'uomo è il solo padrone.
(Albert Camus)
Presentazione
La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.
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